Uno sguardo indietro (Italian Edition) by Edith Wharton

Uno sguardo indietro (Italian Edition) by Edith Wharton

autore:Edith Wharton [Wharton, Edith]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Elliot
pubblicato: 2017-01-15T23:00:00+00:00


5

A New York, James era un essere diverso. Odiava il luogo, come testimoniano largamente le sue lettere; la sua bruttezza senza scopo, la sua rumorosa irrilevanza lo infastidivano; ma lo divertiva l’ambiente sociale, di cui era avido osservatore. Durante le sue visite, quindi, invitavamo molta gente a casa nostra, e spesso andavamo fuori a cena e a teatro – che lo interessava ancora profondamente. Ma questo James mondano, la cui attenzione era frantumata e le cui frasi lunghe e complesse andavano a infrangersi contro il muro opaco dell’incomprensione, disperdendosi in nervose formalità, era un essere totalmente diverso dal compagno, sereno e a suo agio, del Mount. Ero sempre felice di averlo a casa mia, ogniqualvolta ne avevo la fortuna; ma il mio frettoloso, preoccupato ospite di New York, mi sembrava soltanto un frammento del grande “Henry” delle nostre ore in campagna.

New York, allora, sebbene più cosmopolita che al tempo della mia gioventù, era ancora un luogo piccolo, con una varietà di interessi e allusioni intellettuali così limitata, che la conversazione a cena somigliava molto alla colonna dei “fatti locali” di un giornale di paese; e ricordo serate deprimenti in cui i padroni di casa, esibendo orchidee e vasellame d’oro, non si rendevano affatto conto dei doni preziosi che i loro ospiti offrivano in cambio.

James sapeva che i suoi tesori erano assolutamente invendibili nella Fifth Avenue, ma lo meravigliava e rattristava che fosse così, generalmente, anche nel mondo delle lettere, che era ancor più desideroso di esplorare. Ricordo un’occasione in cui si organizzò una cena proprio per fargli conoscere un brillante saggista, di cui ammirava molto i libri. Purtroppo, l’espressione opaca del saggista non rispecchiava affatto la sua intima perspicacia, e per di più egli, sebbene apprezzasse il genio di James, rimase ovviamente sconcertato dalle sue laboriose esitazioni. I loro commenti sull’incontro furono, da parte del saggista, una battuta sulla balbuzie di James, e da parte di James la malinconica esclamazione: “Che faccia grottesca!”.

Ho l’impressione che fosse molto più felice, e più a suo agio, a Boston anziché a New York. A Cambridge, in casa di suo fratello William James e in quella di Charles Eliot Norton, e nella cerchia dei loro parenti, aveva il meglio di Boston; e nella stessa Boston, dove il senso del passato era sempre stato tanto più forte che a New York, trovava ogni tipo di affinità e relazioni del passato, e tradizioni del primo periodo di Beacon Hill, che costituivano per lui una salvezza nel vasto oceano della novità. Era rimasto sempre attaccato a tutti i suoi cugini e a chiunque rappresentasse un legame con vecchie cerchie di amici, sia di Albany, che di New York o di Boston, e ricordo che una volta mi disse: “Vedi, mia cara, è tanto più facile parlare con loro, perché posso sempre fare domande su zii, zie e su altri cugini”. Era riuscito a portare questo sistema di fare domande a un alto grado di perfezione, e lo metteva in pratica, non soltanto con parenti e vecchi amici,



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