Uomini contro by Mirella Serri

Uomini contro by Mirella Serri

autore:Mirella Serri [Serri, Mirella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2023-10-09T22:00:00+00:00


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IL CASO MAGNANI E LA RESA DI NILDE

Con l’arrivo sulla scena politica delle nuove generazioni femminili, a metà degli anni Cinquanta, nel Pci si respirò aria di insofferenza e di rivolta. Le giovani, che erano state adolescenti durante la guerra, erano pronte a battere strade nuove. Avevano ammirato l’operato delle «sorelle» maggiori o delle madri alla Costituente, in difesa dei diritti della donna in seno alla famiglia, ne avevano apprezzato le prese di posizione contro le violenze sulle separate e sulle concubine. Ma nel momento in cui sentivano di essere cresciute, erano deluse, le loro attese non trovavano nuovi riscontri, la sinistra non le appoggiava.

Molti nervi femminili erano scoperti e le donne erano adirate nei confronti del partito che chiedeva loro soltanto di essere fedeli servitrici. Qual era il loro compito? Il loro ruolo era solo quello di marciare in prima fila nel Movimento dei Partigiani della Pace contro l’imperialismo degli Stati Uniti? Le iscritte alla Federazione giovanile comunista di Roma erano in gran fermento. Volevano «Lottare per l’emancipazione della donna», come recitò il titolo di un convegno del 1954.

Su Avanguardia, rivista della Fgci, proprio in vista della preparazione del meeting apparve la lettera di Rosanna, una giovane compagna di Milano, che illustrò le numerose ragioni per cui non poteva partecipare alla conferenza del partito sull’indipendenza femminile. La situazione era drammatica e paradossale. «Ho ceduto per la pace familiare. Il mio fidanzato non sarà geloso, i miei non trepideranno a pensarmi sola e sperduta nella metropoli (sola, figurarsi, con altre trecento ragazze...) e i miei fratelli non dovranno invidiarmi per il bel viaggio... Nella pratica la ragazza è, oggi come ieri, la serva di casa. La ragazza deve fare tutte le pulizie di casa, anche le più pesanti, perché per i signori uomini di casa lavare i pavimenti è mestiere da donne: non parliamo dei piatti, dei letti e così via... Il fidanzato – per buono e caro che sia – si farà un dovere di essere geloso, prepotente padrone. Per cattiveria? Macché, non se ne accorge nemmeno... E quando facciamo lo stesso lavoro degli uomini forse riceviamo la stessa paga? Nemmeno per sogno... Ci sono uomini, ci sono anche operai, lasciatemelo dire, che non muoverebbero un dito se noi protestassimo contro questa ingiustizia... Non abbiamo il diritto al rispetto degli altri. Il diritto al pensare e agire secondo coscienza, e non secondo i pregiudizi di cui sono ancora piene le teste.»

La compagna in questa testimonianza sottolineava le contraddizioni del Pci e dei suoi iscritti, con gli uomini che non volevano parità di retribuzione né condivisione dei compiti tradizionalmente affidati alle donne. Era un assurdo: le sorelle o le fidanzate che volevano sconfiggere i pregiudizi erano schiave della casa e della famiglia come negli anni Trenta. E dovevano chiedere il permesso ai loro compagni per andare a un convegno di lotta contro i maschi di famiglia e contro la componente maschile del partito.

Le giovani che protestavano erano le eredi delle idee che Nilde aveva sostenuto ai suoi esordi in politica.



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