Vincere o morire: Gli assi del calcio in camicia nera 1926-1938 by Enrico Brizzi

Vincere o morire: Gli assi del calcio in camicia nera 1926-1938 by Enrico Brizzi

autore:Enrico Brizzi [Brizzi, Enrico]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Social Science, Popular Culture, i Robinson / Letture
ISBN: 9788858125984
Google: EaOODAAAQBAJ
editore: Gius.Laterza & Figli Spa
pubblicato: 2016-06-07T22:00:00+00:00


Parte terza.

I Mondiali del 1934

Il biglietto da visita

Gli stadi d’Italia – Gli Azzurri in ritiro – Questioni di tabellone – “Yankees” contro “Aztechi”

I Mondiali del 1934 dovevano rappresentare il biglietto da visita dell’Italia fascista, e la macchina organizzativa era stata studiata in ogni dettaglio per impressionare i visitatori.

Uno dei punti di forza della manifestazione erano gli stadi: pur senza raggiungere le dimensioni elefantiache di un Hampden Park o dello Stadio del Centenario di Montevideo, erano in media piuttosto spaziosi. Cosa più importante, erano tutti moderni – nuovi, o rinnovati per l’occasione – e ognuno di essi risultava un edificio significativo dal punto di vista architettonico.

Il decano degli stadi italiani era l’Arena Civica di Milano, ma il più vecchio tra quelli dedicati al calcio era l’impianto genovese di Marassi. In vista dei Mondiali era stato rimodernato e ingrandito sino a poter ospitare 30.000 spettatori, e aveva assunto la denominazione ufficiale di Stadio Luigi Ferraris, in onore del capitano genoano caduto nella Grande Guerra: in occasione della cerimonia di riapertura la medaglia d’argento di Ferraris era stata solennemente sepolta in prossimità della porta sotto la gradinata nord.

Il più grande e moderno era il Benito Mussolini di Torino, capolavoro dell’architettura fascista rivolta alla modernità, che aveva visto oltre 60.000 spettatori affollare le gradinate per la partita dell’Italia contro il Wunderteam austriaco.

Il Littoriale di Bologna, con i suoi 50.000 posti ufficiali (ma per Italia-Spagna del 1927 vi si erano stipate 10.000 persone in più), era il secondo per capienza; il suo stile, che richiamava le arene d’epoca classica, sembrava adattissimo per rappresentare i legami dell’Italia fascista con i fasti imperiali.

L’impianto milanese di San Siro, ancora composto da quattro tribune rettilinee separate fra loro, si fermava a 35.000 posti.

Lo Stadio Nazionale di Roma, ufficialmente Stadio del Partito Nazionale Fascista, era stato riedificato in forma monumentale nel 1927 sul preesistente impianto eretto nel cinquantenario dell’Unità nazionale; in occasione di Italia-Inghilterra aveva sfiorato il “tutto esaurito” ospitando oltre 45.000 spettatori.

Analoga capienza aveva il Giovanni Berta di Firenze, inaugurato nel 1931, che condivideva con l’impianto torinese la qualifica di capolavoro dell’architettura razionalista.

A Napoli, l’Ascarelli, eretto nel 1930 dallo sfortunato patron del Napoli, era stato ricostruito in cemento armato, ingrandito fino a 40.000 posti e ribattezzato Stadio Partenopeo.

Per finire, il più piccolo fra gli impianti che avrebbero fatto da teatro ai Mondiali era il Littorio di Valmaura, casa della Triestina dal 1932, capace di ospitare sino a 23.000 spettatori.

Ancora una volta, a trovarsi ai margini era stato il Sud che, ad eccezione di Napoli, poteva contare su impianti meno capienti e prestigiosi, o ancora incompleti.

Erano state fatali le esclusioni del grande stadio voluto a Bari dal podestà Di Crollalanza, la cui costruzione non era ancora ultimata, e del Littorio di Palermo, che i tifosi rosanero chiamavano La Favorita: inaugurato nel 1932 e capace di 20.000 posti ufficiali fra tribuna e gradinata, sui lati corti del campo presentava semplici pendii sui quali si accalcavano gli spettatori non paganti. Del pari, non si era neppure presa in considerazione l’ipotesi di giocare



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.