Vivere online by Luciano Paccagnella & Agnese Vellar

Vivere online by Luciano Paccagnella & Agnese Vellar

autore:Luciano Paccagnella & Agnese Vellar [Paccagnella, Luciano & Vellar, Agnese]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815328793
editore: Il Mulino
pubblicato: 2016-08-14T22:00:00+00:00


4. Consumatori produttivi

4.1. Cultura Convergente

L’adozione della rete e dei social media da parte di un pubblico di massa ha portato a un’evoluzione non solo delle modalità con cui gli individui interagiscono tra loro, ma anche delle loro pratiche di consumo. Come abbiamo cominciato a intravedere nel precedente capitolo, cambia il senso della posizione degli individui nella comunicazione: gli utenti della rete non si percepiscono più come oggetto di comunicazione ma si considerano soggetti attivi. Boccia Artieri [2012] a questo proposito introduce il concetto di «farsi media», con due diverse accezioni. Innanzitutto gli individui «fanno media» in quanto si appropriano di dispositivi a basso costo e ne sperimentano differenti usi per creare contenuti mediali e prodotti innovativi. In secondo luogo gli individui stessi «diventano media», in quanto interiorizzano i linguaggi e le logiche mediali nelle pratiche quotidiane di comunicazione e autorappresentazione. I social media possono quindi essere definiti come un nuovo mezzo di comunicazione di massa per le masse in quanto all’interno di tali ambienti convergono le forme di comunicazione di massa e le forme di comunicazione interpersonale. Nel primo capitolo, analizzando le pratiche di autorappresentazione, abbiamo descritto le dinamiche attraverso cui gli individui «diventano media». Ora andremo a vedere come gli individui «fanno media», grazie alle nuove possibilità offerte dalle tecnologie digitali.

Nel Novecento i contenuti di intrattenimento e informazione venivano prodotti principalmente dalle industrie culturali che pubblicavano libri e giornali, realizzavano lungometraggi, contenuti televisivi e album musicali con l’obiettivo di trarre guadagno dalla vendita dei prodotti mediali o dall’inserimento di pubblicità nel palinsesto. Anche in questo contesto massmediale il consumo era un atto produttivo [de Certeau 1984]: guardare un programma televisivo e commentarlo con la propria famiglia, scegliere se acquistare un prodotto suggerito da un’amica o quello pubblicizzato in Tv sono tattiche attraverso cui gli individui hanno da sempre utilizzato i materiali messi a disposizione dalle istituzioni per creare nuovi significati. Tuttavia in epoca massmediale gli individui operavano in modo isolato, dando vita a prodotti quasi-invisibili. I programmi Tv potevano accendere una discussione in famiglia, ma questa aveva la volatilità tipica delle culture orali. I fan di musica più appassionati potevano creare fanzine e stamparle con il ciclostile, ma queste venivano consegnate a mano o al massimo inviate per posta ad altri appassionati raggiungendo visibilità in una rete ristretta. Le videocassette con le riprese delle vacanze di famiglia erano proiettate nei soggiorni per la visione di un pubblico esteso a un paio di gradi di parentela; anche nei casi in cui le videocamere analogiche erano utilizzate per produrre film con ambizioni artistiche, la massima aspirazione dell’autore era partecipare a festival indipendenti, non avendo alcuna possibilità di raggiungere una distribuzione commerciale senza il supporto di un produttore. Tutto però è cambiato con la diffusione di dispositivi e canali di distribuzione digitale che hanno reso la produzione creativa un’attività quotidiana, di massa e, potenzialmente, ad alta visibilità. Le conversazioni orali in famiglia o tra amici hanno acquisito la permanenza delle discussioni sui forum, rendendo obsolete le fanzine. Le riprese delle vacanze digitalizzate



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