Yuki by Nicolette Andrews

Yuki by Nicolette Andrews

autore:Nicolette Andrews [Andrews, Nicolette]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Triskell Edizioni
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Yuki passò il resto della giornata in attesa che i tanuki tornassero a farle rapporto.

Non aveva sentito che si fosse rotto qualcosa o di qualche grande catastrofe, e almeno per quello si sentiva sollevata. Ma con l’andare delle ore e senza ricevere alcuna notizia, iniziò a preoccuparsi sempre di più.

Ricominciò a camminare su e giù per la stanza appena prima di cena, e prese in considerazione l’idea di sgattaiolare via per vedere dove si fossero cacciate quelle canaglie, quando sentì un forte schiocco e i sette tanuki apparvero, ricadendo sul pavimento di fronte a lei.

Si inginocchiò con loro. «Allora, avete trovato qualche prova?» chiese.

Kashikoi scosse la testa, il musetto irsuto un po’ accigliato. «Lo abbiamo seguito per tutto il giorno. Ma non abbiamo trovato prove contro di lui.»

«Se n’è andato in giro un bel po’,» raccontò Happi, che si trasformò in una replica quasi perfetta di Hotaru, dotato però di una coda a strisce. Il finto Hotaru passeggiò avanti e indietro, con l’aria seria e una mano che si grattava il mento.

Yuki rise nel vedere quell’imitazione. Inclinò la testa e l’esaminò. Non era poi così bello con quel cipiglio serioso e la coda, decise. Ma a cosa stava pensando? Era un idiota e un manipolatore!

«E parla un sacco,» tubò Shai. «Fa domande su domande: Yuki di qui, Yuki di là…» Fece ondeggiare il dito in aria, aggrottando la fronte mentre camminava.

Gli altri tanuki lo trovarono divertente e presto ebbe sette Hotaru, più o meno somiglianti all’originale, che andavano su e giù per la stanza. Quella vista fu troppo e Yuki si lasciò cadere all’indietro, tenendosi la pancia dal ridere.

Quando si ricompose, richiamò all’ordine i tanuki e chiese loro: «Che tipo di domande ha fatto?» Non riusciva a non essere curiosa.

«Chiede di te. A chi sei simpatica e a chi no, ma lo sei a tutti.»

Yuki annuì. Era quello che pensavano i tanuki. E non li avrebbe corretti. «Ma ha chiesto anche del potere. Delle tue visioni,» spiegò Kushami con uno sbadiglio. Tutta quell’attività lo aveva sfiancato e le si raggomitolò in grembo. Lei gli accarezzò il pelo mentre rifletteva.

«Sa del mio potere? Come?»

I tanuki scrollarono le spalle. «Forse ne ha anche lui?»

Era possibile, anche se non aveva mai incontrato qualcuno che fosse come lei. Gli abitanti del palazzo si limitavano a tollerare la sua stranezza. Certo non mettevano in discussione il suo ruolo, ma non era come se l’accettassero davvero. Hotaru aveva detto di conoscere il potere degli Yokai, e la foresta lo aveva accolto. Era mai possibile che ci fosse qualcun altro come lei? Questo non cambia il fatto che abbia cercato di uccidermi. C’era soltanto un modo per comprovare la sua teoria.

«Lo sorveglierò anch’io.»



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