Il risveglio degli dei (Urania) by Sylvain Neuvel

Il risveglio degli dei (Urania) by Sylvain Neuvel

autore:Sylvain Neuvel [Neuvel, Sylvain]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-08-01T12:00:00+00:00


FILE N. 1570

COLLOQUIO CON LA DOTTORESSA ALYSSA PAPANTONIOU

Località: Quartier generale dei CDT, New York, NY

«Sono proprio necessarie, le manette?»

«No. Questa è un’installazione sicura, e le probabilità di riuscire a fuggire sono infinitesimali. Comunque, dati i suoi precedenti con i membri della squadra, credo che le restrizioni aiuteranno a mantenere tutti a proprio agio.»

«È estremamente difficile lavorare con le mani l-legate.»

«La catena è lunga trentacinque centimetri. Ho chiesto che le fosse lasciata una certa libertà di movimento. Se qualcuno dei compiti che deve eseguire richiede che le sue mani vengano separate, le ho fornito un assistente libero da ogni impedimento.»

«Siamo dalla s-stessa parte. Se ne rende conto, vero?»

«Lei ha il vizio di cambiare parte ogni volta che le fa comodo.»

«Quattro milioni di morti. Quel che intendevo è che non ci sono più parti da prendere. Siamo noi contro loro. Non penso che gli alieni mi r-recluterebbero, anche se lo volessi.»

«La Seconda guerra mondiale ha provocato sessanta milioni di morti. E ci sono ancora delle parti da prendere.»

«Quanti morti ci vorranno perché lei si f-fidi di me?»

«Le assicuro, signora Papantoniou, che personalmente non ho paura di lei; le manette non sono per me. Ciò detto, credo che il signor Couture non gliele toglierebbe neanche se voi due foste le ultime persone rimaste al mondo. Dunque la risposta alla sua domanda è: approssimativamente otto miliardi.»

«Perché Vincent è ancora qui? Non avete inviato T-Themis?»

«Ciò che abbiamo o non abbiamo fatto non è cosa che la riguardi. Il coroner ha detto che sono tutti morti di setticemia.»

«Sì, più o meno.»

«Sta dicendo che non sono morti di setticemia?»

«Non esattamente. Sono morti in seguito a una reazione infiammatoria sistemica, la setticemia invece implica un’infezione in corso. Ma non c’è nessun agente patogeno nel gas, niente virus, né b-batteri. O almeno è quello che penso.»

«In che senso è quello che pensa? Non ha analizzato i campioni di gas che le hanno inviato?»

«Non c’era nulla da analizzare. I c-contenitori erano vuoti quando li ho ricevuti. Ma in base ai campioni di cellule che ho osservato, credo che il gas contenga una molecola davvero astuta. È in grado di legarsi a lunghe catene di DNA e di indurre i geni a s-sintetizzare una proteina che il corpo non riconosce. L’organismo pensa che ogni cellula sia infettata e inizia ad attaccare se stesso. La reazione è estremamente severa e q-quasi istantanea.»

«C’è niente fuori dall’ordinario nel patrimonio genetico delle vittime?»

«Non ho controllato, ma pare di no.»

«L’ho portata qui per via delle sue competenze di genetista. Non riesco a capire perché non ritenga opportuno tracciare neanche il più elementare profilo genetico delle vittime.»

«Non ho contato le vittime di Londra di p-persona, ma secondo il rapporto che mi ha dato sono stati esposti al gas circa quattro milioni di individui, e ne sono sopravvissuti circa d-duemila.»

«Per l’esattezza 1988, in base al conteggio più recente.»

«Fanno circa cinque su diecimila, il cinque per cento dell’uno per cento. Ciò significa che il 99,95 per cento delle persone esposte all’agente gassoso sono morte. Non mi serve fare un sacco di t-test per dirle che non c’è niente di insolito in quel 99,95 per cento.



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