Maske: Thaery (Urania) by Jack Vance

Maske: Thaery (Urania) by Jack Vance

autore:Jack Vance [Vance, Jack]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-01-05T12:00:00+00:00


Jubal inspirò profondamente diverse volte per calmare la tensione nervosa, aumentò leggermente il volume dell’Audace e temeraria impresa, quindi si decise a scendere dalla vettura: attraversò il passaggio pedonale con passo fermo e sicuro e fece il suo ingresso nel padiglione.

L’assortimento della merce esposta non sembrava molto ampio; in appositi scomparti lungo le pareti i commessi proiettavano cataloghi olografici a beneficio dei clienti che preferivano fare gli acquisti sul posto invece che da casa. Gli articoli erano esposti su un tavolo: manufatti artificiali, iseflin, metalliti, sklam, in un assortimento vario di disegni e di colori; da una rastrelliera pendevano i tappeti: i rettangoli preziosamente lavorati degli iseflin, e, solitaria, una piccola stuoia djan.

Jubal si guardò intorno, fermando lo sguardo sopra un ometto corpulento dall’aria soddisfatta di sé che sfoggiava una massa piramidale di riccioli castani con riflessi ramati. Il suo chotz era nello stesso tempo complesso e ampolloso: una sequenza di accordi monotoni e smorzati, sullo sfondo di una serie interminabile di trilli e gorgheggi. Jubal si rivolse a lui. «È lei che dirige qui?»

«Sono il direttore Kliffets.»

«Sì: è questo il nome indicatomi da husler Arphenteil, che vuole sapere di quante altre stuoie avete bisogno.»

Il direttore Kliffets inarcò le sopracciglia, facendo sporgere a fior di testa gli occhi di un colore azzurro slavato. «Altre stuoie? Ma se non ho ancora venduto quella che ho! Tutti ammutoliscono dallo stupore, quando sentono il prezzo. Del resto ho già detto queste cose a husler Arphenteil non più di dieci giorni fa. Lei non è stato messo al corrente?»

«Lui sperava che la situazione fosse cambiata in meglio. Comunque sono stato autorizzato a proporle una riduzione di prezzo. Ho qui un elenco…» Jubal tirò fuori un fascio di carte dalle tasche, da cui estrasse, come per caso, una fotografia. «Ecco qui il nostro amico.» Mostrò la fotografia al direttore. «O forse, quando lei l’ha conosciuto, husler Arphenteil portava i baffi?»

Il direttore Kliffets non mostrò molto interesse per la fotografia. «No, era glabro come nella foto. Ora, per quanto riguarda la nuova tabella dei prezzi…»

«Devo averla lasciata in albergo. Può comunque rivolgersi a husler Arphenteil in persona, se preferisce. Penso che lei sia a conoscenza del suo indirizzo abituale.»

«No. Husler Arphenteil è una persona molto riservata, e il suo chotz suggerisce anche una certa impressione di arroganza. Secondo me, le sue aspirazioni sono inferiori alle sue reali possibilità.»

«Davvero? Cosa glielo fa pensare? Non che io critichi questa sua opinione.»

Il direttore Kliffets indicò un’agenzia che si trovava sull’altro lato del viale. «Solo le persone di una certa ricchezza si servono presso la ditta Intersol. Il comportamento di husler Arphenteil non sembra indicare una situazione di questo tipo.»

Jubal si sporse in avanti. «Detto tra noi, in confidenza, il nostro amico è il rampollo di una famiglia decaduta. È stato abituato fin da bambino ad avere il meglio di tutto, ma adesso non riesce ad accontentarsi di quello che ha.»

Il direttore annuì. «Anch’io ero giunto alle stesse conclusioni. Del resto sono un profondo conoscitore della psiche umana.»

«Non possono esserci dubbi al riguardo.



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