Terra e spazio - Volume 2 by Arthur C. Clarke

autore:Arthur C. Clarke [Clarke, Arthur C.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: 9788852096013
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-07-02T22:00:00+00:00

6

Milioni di anni prima, la roccia fusa si era congelata, formando il mare delle Piogge, e ora le armi delle astronavi la stavano trasformando nuovamente in lava. Dalla fortezza venivano scagliate nel cielo nubi di vapore incandescente, mentre i raggi degli attaccanti colpivano con furia le rocce nude.

Verso la Luna venivano lanciate di continuo salve di siluri. Il loro impatto provocava il lento innalzamento di montagne che ricadevano sbriciolate. Nessun proiettile colpiva materialmente il bersaglio. I campi protettivi della fortezza li deviavano in grandi spirali che ne rispedivano parecchi nello spazio.

Non pochi erano colpiti dai raggi dei difensori e detonavano a molte miglia di altezza dal suolo. Le esplosioni avvenivano in completo silenzio, e questo era inquietante. Wheeler si preparava di continuo all’impatto, che invece non si faceva mai sentire, essendo la Luna priva di atmosfera.

Era impossibile dire quale delle due parti infliggesse più danni. Di tanto in tanto divampava uno schermo protettivo e una rapida fiammata di calore colpiva l’acciaio incandescente. Quando succedeva a uno degli incrociatori, questo si spostava con un’accelerazione impossibile da seguire con lo sguardo, e i sistemi di puntamento del forte riuscivano a localizzarlo di nuovo solo dopo molti secondi.

Ma era il forte a subire l’attacco punitivo inflitto dalle astronavi. Dopo venti minuti di ininterrotto combattimento, era impossibile guardare a sud per via del bagliore accecante. Le nubi di roccia vaporizzata continuavano a salire nel cielo, per poi ricadere al suolo come esalazioni luminose. Intanto, dalla base della fortezza scaturiva lentamente un’enorme flusso circolare di lava, che fondeva le colline come grumi di cera.

Per tutta la durata della battaglia, i due uomini si scambiarono a stento una decina di parole. Non c’era tempo per i discorsi. Sapevano di essere testimoni di una battaglia che le future generazioni avrebbero ricordato con timore reverenziale. Anche se fossero rimasti uccisi da scariche vaganti di energia rimbalzate dalla fortezza, sarebbe valsa comunque la pena di avere assistito a un simile spettacolo.

Stavano guardando gli incrociatori, perché di tanto in tanto si poteva farlo senza restare accecati, quando all’improvviso si accorsero che il bagliore a sud era raddoppiato d’intensità. La supercorazzata, che finora non aveva partecipato alla battaglia, si era innalzata al di sopra di Pico e adesso colpiva la fortezza con tutte le armi di cui era dotata.

Dal punto in cui si trovava, Wheeler riusciva a vedere le bocche dei proiettori sulla prua, minuscole fosse ardenti che sembravano scavate direttamente nel Sole. Un raggio colpì la cima della montagna, che non ebbe il tempo di fondersi e in un attimo svanì, lasciando al suo posto solo uno scabro altopiano fumante.

Wheeler non intendeva mettere ulteriormente a rischio gli occhi già sofferenti. Spiegò la cosa a Jamieson, che tornò di corsa al trattore e ricomparve qualche minuto dopo con un paio di filtri molto forti.

Apportarono un immenso sollievo ai due astronomi. Gli schermi protettivi degli incrociatori non apparivano più come dei soli artificiali, e adesso potevano guardare nuovamente in direzione della fortezza. Anche se riusciva a vedere solo gli scudi anti-raggi bombardati

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