Virtnet Runner - Il programma by James Dashner

Virtnet Runner - Il programma by James Dashner

autore:James Dashner [Dashner, James]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Action & Adventure, Fiction, Science Fiction
ISBN: 9788834730140
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2015-09-22T22:00:00+00:00


13

Un ballo allegro

1

Finalmente Michael si rese conto di avere un corpo morto appoggiato in grembo e, con uno scossone, se ne liberò spingendolo via e si spostò andando a finire con la schiena a ridosso della parete più distante della cucina. Il NetScreen ballava su e giù mentre si spostava, allungando inquietanti ombre nella stanza. Aveva il fiato corto, e guardò Sarah senza sapere cosa rispondere alle sue parole.

Lei e Bryson stavano strisciando dagli armadietti per rimettersi subito in piedi. La ragazza era già al lavoro sul NetScreen ancor prima di rialzarsi. Michael diede un’occhiata al resto della cucina e vide una donna morta appoggiata al frigo con un buco in fronte. Anche la donna era un poliziotto. Cosa aveva fatto Sarah?

Quando la guardò di nuovo, la ragazza lo fissò come se gli avesse letto nel pensiero. Smise di digitare e abbassò le spalle come in un gesto di sconforto.

«Che è successo?» chiese Michael con calma.

Gli occhi di Sarah caddero sull’uomo a terra, e lei si stranì come se si fosse appena resa conto di ciò che era accaduto. Guardò alla sua destra e vide la donna morta. Strizzando gli occhi, la ragazza crollò a terra e si prese il viso fra le mani.

Michael e Bryson, preoccupati, si scambiarono una rapida occhiata e subito le furono accanto, seppur impotenti. Michael le accarezzò un braccio, sentendosi un idiota. Non voleva forzare la situazione, ma sapeva che da un momento all’altro potevano arrivare altri poliziotti. Specialmente dopo che... non importava cosa Sarah avesse fatto. Due persone erano morte. Due agenti. Peggio non poteva andare.

Fu Bryson a porre il quesito: «Sarah, che diavolo è successo? Dobbiamo andarcene di qui.»

«Lo so, lo so» disse, sollevando la testa. Michael si aspettava di vederla piangere, ma non scorse lacrime. Solo una perfetta espressione di dolore.

«Non vi preoccupate, è tutto sotto controllo.» Si alzò e si ricompose, spazzolandosi i pantaloni. «Seguitemi e usciremo da qui in cinque minuti.»

«Ma...» fece Michael senza riuscire a trovare altre parole.

Sarah si avviò lungo il corridoio.

«Ve lo spiego mentre andiamo.»

2

Mezz’ora più tardi, tutti e tre camminavano lungo un tunnel sotterraneo su una piattaforma rialzata sopra le rotaie, diretti verso un’uscita lontana dalla scena del misfatto. E il cuore di Michael si struggeva per Sarah.

Ripensava alle migliaia di volte che aveva trovato un motivo per adorare Ematiko così intensamente: niente per lui era più eccitante, brutale, più simile alla vita reale di quel gioco. Che idiota era stato. L’unica ragione per cui era tanto divertente era perché non si trattava della vita vera. Nemmeno un po’. Niente a che vedere con quella.

«Forse dovremmo fermarci un attimo,» disse Bryson «mettere un po’ i culetti a sedere.»

Raggiunsero una stazione della metro piena di gente che andava a prendere il treno o usciva, gli occhi fissi sui NetScreen, evitandosi l’un l’altro in un modo che a Michael era sempre parso miracoloso. Camminare e stare sul NetScreen nello stesso momento era diventato parte della vita di tutti i giorni come camminare e respirare.

Trovarono una panchina e si sedettero, Sarah in mezzo.



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