Arrabbiati per bene by Alli Beltrame

Arrabbiati per bene by Alli Beltrame

autore:Alli Beltrame [Beltrame, Alli]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-05-12T12:00:00+00:00


Il fratello maggiore non è “grande”

Quando ho scoperto di aspettare Leonardo il primo pensiero, che poi mi ha accompagnata durante tutta la gravidanza, è stato: “Riuscirò ad amarlo quanto amo Tomaso?”. Ho scoperto presto che è una preoccupazione comune. Naturalmente appena ho partorito e ho preso il mio leoncino tra le braccia, si è insinuato un altro pensiero: “Riuscirò ad amare Tom come prima?”.

Ok, noi mamme abbiamo pensieri intricati e galoppanti, ma non irrazionali: è sano interrogarsi sulla complessità della maternità, figlio dopo figlio, perché la vita, lo abbiamo già visto, è imprevedibile. Immaginare possibili scenari, lasciar emergere le paure e porsi domande che non sempre trovano risposte, ci aiuta a essere pronti ad accogliere e ad affrontare il futuro che verrà. Gli ormoni, la stanchezza e la solitudine possono, però, amplificare le emozioni legate a questa esplorazione. Quando ci sentiamo sopraffatti dobbiamo chiedere aiuto per ritagliarci spazi di decompressione e permetterci, anche con il sostegno di un professionista, di ritrovare il contatto con noi stessi.

Rimuginare sui nostri sentimenti è poco utile; meglio chiederci quanto riusciremo a far sentire amati i figli, se saremo in grado di continuare a vederli per come sono e a rispondere alle loro esigenze.

Uno degli errori più frequenti è quello di etichettare, e quindi percepire i fratelli come grandi e piccoli. Il primo passo per disinnescare dinamiche che dividono e depotenziano è cancellare queste parole dal vocabolario familiare.

So per esperienza che la prima volta che i fratelli si incontrano, la percezione del genitore è spaventosa: improvvisamente il maggiore, anche se ha solo 18 mesi, sembra un diciottenne rispetto al neonato. Ho usato “diciottenne” non a caso. Non è solo una questione di altezza, cambia proprio la percezione della maturità; ci aspettiamo che il grande si trasformi in un adulto in miniatura: comprensivo, ragionevole, paziente, accogliente. Qui iniziano le arrabbiature dei genitori, quelle sorde e furiose, gli sguardi torvi per ogni rumore, le intimazioni per ogni gesto verso il fratellino. Comportamenti che fino al giorno prima erano considerati normali, ora sono giudicati aspramente. Una risata che sveglia il neonato, una manina sporca che lo accarezza, un abbraccio irruente si trasformano, da gesti quotidiani, in crimini.

Le richieste nei confronti dei figli maggiori, implicite ed esplicite, aumentano progressivamente: “Gioca con tuo fratello che si annoia e io adesso ho da fare”, “Ma che fastidio ti dà se sta con te e i tuoi amici?”, “Mentre torni a casa, passa a prenderlo a pallavolo”.

Col passare degli anni la situazione si inverte: il piccolo non è mai abbastanza grande. Tanti spazi e ruoli che desidera sono già stati presi, come la camera più ampia o i pigiama party con gli amici, vestiti e oggetti sono quasi sempre ereditati dal fratello maggiore e lui non è mai il primo a essere consultato per un parere.

L’obiettivo non è la parità, ma l’imparzialità, ovvero non essere influenzati da percezioni illusorie ed emozioni nelle proprie scelte e azioni.

Il genitore imparziale non guarda il bimbo che accarezza il fratellino con la manina sporca con paura



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