Cavalca la Tempesta by David Gemmell

Cavalca la Tempesta by David Gemmell

autore:David Gemmell [Gemmell, David]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2019-10-30T16:00:00+00:00


11

La Wyrd del Bosco dei Desideri si alzò dalla sedia accanto al letto di Call Jace. Quello che un tempo era stato il potentissimo capo dei Rigante stava dormendo pesantemente con la saliva che gli colava dalla bocca storta. Sull’altro lato del letto, Chara Ring allungò una mano e carezzò il viso del padre, poi fissò la Wyrd con sguardo interrogativo. La Wyrd scosse il capo e le fece cenno di seguirla fuori della stanza.

«Ci deve essere qualcosa che puoi fare. Una magia di qualche tipo» disse Chara. «Non posso sopportare di vederlo conciato così.»

«Il danno al cervello è permanente, Chara, e non posso rimediare. Sopravviverà al massimo ancora qualche giorno. Il suo spirito si sta indebolendo... è come se sapesse che vivendo sarebbe ridotto a uno storpio inebetito.»

«Non ci sono erbe che possono aiutarlo?» insistette Chara. «So che non ti è mai piaciuto. Me l’ha detto lui. Mi ha detto che pensavi che fosse troppo simile ai Varlish.»

«Stupida bambina! Cercherei di guarire anche il Moidart, se fossi al suo capezzale. Non ho ricevuto il dono per giudicare chi devo salvare e chi no. È vero che non mi piace... ma gli sono affezionata. Io amo tutti i Rigante. Se potessi fare qualcosa per lui, lo farei eccome, ragazza. Su questo hai la mia parola.»

Chara la fissò negli occhi verdi quindi sospirò. «Mi dispiace» disse. «Non è giusto da parte mia. È solo che... era così forte. Sembrava che nulla potesse fermarlo.»

«Sì, era un uomo molto forte e di grande appetito. Sono stati proprio questi appetiti a falciarlo. Il fegato è stato praticamente distrutto dai litri di uisge che ha bevuto. Anche se il colpo non l’avesse paralizzato non sarebbe giunto alla fine dell’anno. Mi dispiace molto, Chara.»

«Torno da lui» disse Chara, triste. «Ci sono alcune cose che voglio dirgli. Mi può sentire?»

«Penso di sì.»

Chara tornò nella stanza e chiuse piano la porta. La Wyrd strinse lo scialle intorno alle spalle magre e uscì dalla galleria scendendo poi nell’ampia sala sottostante. C’erano decine di uomini in attesa, ma lei notò subito la massiccia figura di Draig Cochland in disparte vicino alla porta. Si avvicinò e vide che l’uomo distoglieva lo sguardo imbarazzato.

«Come va, Draig?» gli chiese.

«Sto bene, Abitante. E tu?»

«Sono stata meglio. Cosa hai intenzione di fare?»

«Chara mi ha offerto un lavoro a Ironlatch. Un lavoro.» Rise nervosamente. «Non ho mai avuto un lavoro.»

«Forse ti farà bene.»

«Forse sì e forse no.»

«Cosa ti turba?»

«Chi ha detto che sono turbato?»

«Non giocare con me, Draig Cochland. Sono l’Abitante del Lago e so queste cose.»

«Non mi sento a mio agio qua, Abitante. Mi sembra di essere un pesce fuor d’acqua. Non so se capisci.»

«Sì, ti capisco.»

«Spero di non averti offesa.»

«Non mi hai offesa, Draig. Quello che hai fatto mi ha reso orgogliosa di te, e dovresti esserlo anche tu.»

«Be’, non lo sono. Se ne avessi l’occasione non lo rifarei. Ora sarei al sicuro e al caldo a casa con mio fratello.»

«Credo che ti stia sbagliando, Draig. Se accadesse di nuovo tu usciresti da solo. Prova dispiacere per la vita fatta di furti e visite alle prostitute che hai condotto fino a oggi.



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