Con Venature D'Oro by Lee Welch

autore:Lee Welch
La lingua: ita
Format: epub
Tags: m/m romance, gay romance, comics artist, new zealand
editore: Lee Welch
pubblicato: 2019-02-02T00:00:00+00:00

Capitolo 7

La sveglia di Alex scattò alle sei della mattina seguente quando lui si era appena appisolato. Joe aprì gli occhi lentamente, disse che si sentiva bene, ubbidì quando Alex gli chiese di contare da dieci a uno e si addormentò di nuovo. Si svegliarono entrambi molto più tardi in una casa immersa nel silenzio. Alex trovò un biglietto di Chris sul tavolo della cucina. Siamo andati a fare una passeggiata e ci fermeremo a mangiare nel caffè a Makara Beach. Perfetto. Era molto meglio non avere William fra i piedi a lanciare occhiatacce a Joe.

Joe continuava a fissarlo e non nel solito modo, ma con gli occhi spalancati e un’espressione frastornata. Forse aveva sbattuto la testa più forte di quanto non avesse voluto ammettere. Alex fece del caffè. Aveva a malapena dormito fino alle sei e poi si era addormentato troppo profondamente.

«Sarà meglio che vada,» disse Joe.

«Resta ancora un po’.»

«Non voglio rivedere William, è troppo strano.»

Quelle parole volevano dire qualcosa, ma Alex era troppo stanco per cercare di interpretarle. «Lo riaccompagnerò in città non appena saranno rientrati.»

Alex sbadigliò, bevve un sorso di caffè e si appoggiò al mobile della cucina. Joe era in piedi accanto a lui. Ovviamente, adesso che era sveglio e aveva in mano una tazza di caffè, riusciva appena a tenere gli occhi aperti. Joe aveva ricominciato a guardarlo, di sottecchi, da sotto la frangia dei capelli. Aveva gli occhi cerchiati di nero, un dettaglio che lo rendeva incredibilmente sexy.

«E così io ti farei paura ma sarei anche troppo gentile?» gli chiese Alex. «Lo so che eri mezzo addormentato, ma com’è possibile?»

Joe sorrise e abbassò la testa. «È il tuo superpotere.»

«Ah, ho capito, hai intenzione di trasformarmi in uno dei tuoi tremendi supereroi, vero?»

«No, tu saresti l’interesse amoroso,» rispose Joe guardando per terra.

Alex rimase immobile con la tazza sospesa a mezz’aria. Il silenzio divenne infinito, ma di colpo si sentiva sveglio come non si era sentito da anni. «Ah, sì?» riuscì a dire. «E di chi? Potrei essere il tuo?»

Joe si girò e, dopo aver preso la mano di Alex, se la portò alle labbra. Nello stesso momento, gli spinse il viso contro la spalla. Alex era paralizzato e lo guardava con gli occhi spalancati, incerto su cosa stesse succedendo. Joe ci stava provando con lui o stava per dirgli, con l’aiuto di un abbraccio platonico, che sarebbero rimasti amici per sempre? O forse il suo mal di testa era tornato e si stava aggrappando a lui per non cadere?

Alex riuscì ad appoggiare la tazza di caffè sul piano della cucina dietro di lui e mise la mano libera sulla spalla di Joe che gli si spinse contro tremando e respirando velocemente. Alex, invece, aveva cominciato a trattenere il respiro per non spezzare l’equilibrio di qualsiasi cosa stesse accadendo fra di loro. Aveva il braccio destro schiacciato fra i loro due corpi e sentiva Joe respirargli sulla mano.

Quando sentì qualcosa di caldo e umido dietro un dito, non riuscì a capire subito cosa fosse. Una lacrima?

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