Il Mare Senza Stelle by Erin Morgenstern

Il Mare Senza Stelle by Erin Morgenstern

autore:Erin Morgenstern [Morgenstern, Erin]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2020-06-17T22:00:00+00:00


La Regina delle Api ti sta aspettando

Favole nascoste devono essere raccontate

Portale una chiave che non è mai stata forgiata

E un’altra che sia soltanto d’oro.

La Ballata di Simon ed Eleanor

Prestare libri

Simon sa che sono state ore. È stanco e affamato e ricorda che aveva impacchettato del cibo appositamente per questo e lo ha lasciato nel cottage, dentro la borsa, portando al suo posto una scopa che, adesso, sembra poco utile. Non crede all’affermazione di Lenore, che sia passato così tanto tempo, ma lei non è tornata e adesso lui si è mezzo addormentato, il libro che gli ha lasciato sembra piuttosto bizzarro e lui dubita di apprezzare qualcosa di tutto questo.

Si interroga su sua madre, sul fatto che abbia nascosto un posto del genere dentro un cottage in campagna.

Con riluttanza, segue la bussola per tornare all’ingresso.

Tenta di aprire la porta, ma è chiusa a chiave.

Riprova, dando alla maniglia una spinta ulteriore.

«Non può portarlo via», dice una voce alle sue spalle. Simon si volta e si trova davanti il Custode, fermo sulla soglia, al di là del pendolo oscillante. Gli ci vuole un attimo per capire che il Custode si riferisce al libro con i fregi dorati che ha in mano.

«Volevo leggerlo», spiega Simon, anche se sembra ovvio. Che altro dovrebbe voler fare con un libro? Sebbene non sia proprio vero. Lui vuole fare di più. Vuole studiarlo. Vuole gustarselo. Vuole usarlo come finestra per vedere dentro un’altra persona. Vuole portarsi il libro a casa, nella sua vita, nel suo letto, perché non può farlo con la ragazza che glielo ha dato.

Dev’esserci un sistema di prestito formale qui, pensa.

«Vorrei prenderlo in prestito, se posso», dice.

«Deve lasciare qualcosa qui», gli dice il Custode.

Simon aggrotta la fronte, poi indica la scopa, rimasta appoggiata accanto alla porta dell’ufficio.

«Quella va bene?».

Il Custode esamina la scopa e annuisce.

Va alla scrivania, scrive il nome di Simon su un pezzo di carta e lo lega alla scopa. Il gatto sulla scrivania sbadiglia e Simon risponde con un altro sbadiglio.

«Il titolo del volume?», chiede il Custode.

Simon guarda il libro, anche se conosce la risposta.

«Dolci rimpianti», risponde. «Non c’è il nome dell’autore».

Il Custode lo guarda.

«Posso vedere?», chiede.

Simon gli porge il libro.

Il Custode lo esamina, studiandone la rilegatura e i risguardi.

«Dove l’ha trovato?», chiede.

«Me l’ha dato Lenore», risponde Simon. Presume che non sia necessario dire al Custode chi sia Lenore, dato che è piuttosto memorabile. «Ha detto che è il suo preferito».

L’espressione sul viso del Custode è strana, mentre porge il libro a Simon.

«Grazie», dice il ragazzo, sollevato per averlo riavuto.

«La sua bussola», replica il Custode, mostrando il palmo aperto, e Simon lo fissa inebetito per un secondo prima di togliersi la catena dorata dal collo. È sul punto di chiedere se c’è qualche problema, o qualcosa su Lenore, o una qualsiasi delle numerose domande che ha in mente, ma nessuna acconsente a essere verbalizzata.

«Buonanotte», dice, invece, e il Custode annuisce e questa volta, quando Simon tenta di andare via, la porta si apre per lui senza protestare.

Mentre la gabbia risale, Simon si addormenta e si risveglia di soprassalto quando si arresta.



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