Piranesi by Susanna Clarke

Piranesi by Susanna Clarke

autore:Susanna Clarke [Clarke, Susanna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2021-01-13T23:00:00+00:00


Annotazioni del Diario su Sylvia D’Agostino e il povero James Ritter: alcune riflessioni iniziali

ANNOTAZIONE PER IL VENTUNESIMO GIORNO DELL’OTTAVO MESE DELL’ANNO IN CUI L’ALBATROS È ARRIVATO NEI SALONI SUD-OCCIDENTALI

La seconda annotazione sul povero James Ritter è stata quella che ho trovato più interessante. Era piena di parole assurde come le altre, ma la parte sui Minotauri era un chiaro riferimento al Primo Vestibolo. Ho riconosciuto anche la descrizione della grotta bianca e traslucida al di sotto di una Scalinata. Il Primo Vestibolo contiene proprio una Scalinata di quel tipo, con uno spazio sottostante molto simile a una grotta. Ed è stato in quello spazio similgrotta che avevo trovato tutta quella spazzatura che mi aveva dato tanto fastidio. Chiaramente, James Ritter era la persona che aveva mangiato patatine e bastoncini di pesce nel Primo Vestibolo. (Questa semplice intuizione, da sola, basta a giustificare la decisione di continuare a leggere il mio Diario!).

L’annotazione su Sylvia D’Agostino era meno illuminante ma, a giudicare dalla descrizione del suo film, Il castello, anche lei era stata nei Saloni.

La parola “università” ricorre tre volte nell’annotazione su Sylvia D’Agostino e tre volte nelle annotazioni su Stanley Ovenden. Due settimane fa ipotizzavo che sarei stato capace di attribuire un significato a questa parola apparentemente priva di senso perché nella Casa avevo visto diverse Statue di Studiosi. In quel momento ero stato incline a scartare questa teoria ritenendola debole, ma adesso sembra più plausibile. Mi viene in mente che ci sono molte altre idee che capisco perfettamente, anche se nel Mondo non esistono cose di quel genere. Per esempio, so che un giardino è un luogo dove ci si può ristorare con la vista di piante e alberi. Ma una cosa come un giardino non esiste nel Mondo e non ci sono nemmeno delle Statue che rappresentino quell’idea particolare. (A dir la verità mi riesce davvero difficile immaginare come sarebbe la Statua di un giardino). Invece per tutta la Casa sono sparse Statue nelle quali Persone, Divinità o Bestie sono circondate da Rose o tralci di Edera, oppure ombreggiate da Chiome di Alberi. Nel Nono Vestibolo c’è la Statua di un Giardiniere che scava e nel Diciannovesimo Salone Sud-Orientale c’è la Statua di un altro Giardiniere che sfronda un Cespuglio di Rose. È da queste cose che ho dedotto l’idea di un giardino. Non credo che sia un caso. È così che la Casa colloca idee nuove, in modo delicato e naturale, nelle Menti degli Uomini. È così che la Casa accresce la mia capacità di comprensione.

È una consapevolezza molto incoraggiante, questa, e non sono più così spaventato quando una parola senza senso del mio Diario fa nascere nella mia mente un’immagine che non so spiegare. Non essere ansioso, dico a Me Stesso. È la Casa. È la Casa che sta ampliando la tua conoscenza.

Tutte le annotazioni del Diario contengono dei nomi. Ho fatto un elenco di tutti quelli che ho incontrato finora. Sono quindici. Partendo dal presupposto che “Ketterley” appartenga all’Altro e includendo il Profeta, ne restano tredici. Tredici è il numero esatto dei Morti nei miei Saloni.



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