Cronache dalla terra dei più felici al mondo by Wole Soyinka

Cronache dalla terra dei più felici al mondo by Wole Soyinka

autore:Wole Soyinka [Soyinka, Wole]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2023-05-14T22:00:00+00:00


15. Badagry

Erano passate diverse settimane da quando si era lasciato alle spalle le fiamme di Jos, la città delle miniere di stagno il cui profilo contornato di foreste aveva ancora ben impresso in mente. I trasportatori gli avevano finalmente consegnato le sue cose. Erano sopravvissute alle strade piene di buche tanto grandi che ci sarebbe potuto cadere dentro un elefante; al mercato nero delle rivendite clandestine; alle mazzette necessarie per superare i posti di blocco militari; ai cortei infiniti delle auto e degli altri veicoli che sfrecciavano con il clacson a tutto spiano; al bestiame che occupava le strade; e agli autisti kamikaze imbottiti di ogni sorta di allucinogeno, locale, importato o contrabbandato. Lui aveva preceduto l’arrivo dei suoi effetti personali prendendo un volo della compagnia di bandiera, inaffidabile tanto quanto la rete stradale del paese, ed era grato di essere giunto a destinazione senza problemi. Mentre rovistava nel carico del primo furgone, provando a imporre una sembianza di ordine in quel manicomio di scatole mezze rotte, pacchi regalo dell’ultimo minuto, cartelle piene di documenti e contenitori di ogni specie, l’eminente chirurgo dottor Kighare Menka si autodiagnosticò una tremenda stanchezza del corpo e della mente. Si sentiva prosciugato fino al midollo. Doveva essere impazzito, come si spiegava altrimenti tutto questo? Forse un cervello nuovo lo avrebbe aiutato, o avrebbe potuto provare a sistemare quello che aveva ricevuto in dotazione alla nascita intervenendo chirurgicamente con le sue stesse mani. Peccato che non fosse possibile – in ogni caso non era un neurologo, si occupava solo di muscoli, tessuti e organi. Fece un sospiro stanco e profondo, si avvicinò al mobiletto bar, e si somministrò una cura ricostituente a base di alcol. La visita a Badetona era stata l’ultima goccia. Aveva riposto così tante speranze nella loro fraterna alleanza. Ma la mente dell’uomo che conosceva sembrava ormai inaccessibile. Duyole Pitan-Payne, dal canto suo, stava facendo gli ultimi preparativi per la partenza imminente. Menka si sentiva isolato, doveva portare da solo il peso di una scoperta che, purtroppo, non poteva essere eliminata con una semplice asportazione chirurgica. Il chirurgo si fece strada tra gli scatoloni, dando calci a destra e a manca per spostarli, come se stesse facendo un percorso a ostacoli, finché non si avvicinò al traguardo, che consisteva in un’avvolgente, comodissima poltrona, su cui si tuffò per prendere fiato. Una sola domanda gli ronzava in testa: si trattava davvero di un alloggio temporaneo? Nel qual caso, cosa si intende esattamente per “temporaneo”? Duyole Pitan-Payne l’aveva espiantato dall’inferno di Jos, trapiantandolo nella sontuosa dépendance per gli ospiti di casa sua, dove, se avesse voluto, sapeva bene che sarebbe potuto restare per sempre. Doveva ammettere che la morbidezza dei cuscini di velluto dava grande conforto ai suoi dolori. Sapeva leggere il pensiero di Pitan-Payne e di sua moglie Bisoye: i due stavano tramando per convincerlo a restare a vivere lì, nella nuova casa, sine die. Volevano che si lasciasse tutto alle spalle. Doveva scordarsi di Jos, dello stato di Plateau, della regione centrale degli altopiani, persino di Gumchi, il suo villaggio.



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