Dire bravo non serve. Un nuovo approccio alla scuola e ai compiti by Marco Orsi

Dire bravo non serve. Un nuovo approccio alla scuola e ai compiti by Marco Orsi

autore:Marco Orsi [Orsi, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Manuale
ISBN: 9788804677314
editore: Mondadori
pubblicato: 2017-10-02T22:00:00+00:00


Insegnami a fare da solo

C’è però un aspetto da tenere presente quando affrontiamo il tema della competenza. Essa è legata in modo imprescindibile all’autonomia e all’indipendenza. Un conto è recitare una poesia di fronte alla propria classe o in famiglia, un altro davanti a un pubblico qualsiasi costituito da emeriti sconosciuti. Per fare un altro esempio: non posso definirmi competente quando mi esercito a guidare l’auto in una scuola-guida, sotto la sorveglianza di un insegnante che al momento giusto interviene e, magari, sostituendosi a me, pigia il pedale del freno perché prevede una manovra sbagliata. Non sono competente nemmeno dopo aver passato l’esame di guida, cioè quando ho ottenuto quel pezzo di carta che dovrebbe attestare la mia attitudine alla guida. Posso dirmi competente il giorno in cui mi faccio coraggio e affronto da solo il traffico cittadino o imbocco l’autostrada. È per questo motivo che due autorevoli esperti come Roger Abravanel e Luca D’Agnese3 suggeriscono di non dare troppa importanza al pezzo di carta rilasciato dalla scuola, ed evitare di laurearsi a pieni voti ma fuori corso. Forse i genitori dovrebbero prendere sul serio questi consigli. Secondo la loro analisi, le aziende valorizzano di più il laurearsi in tempo piuttosto che una valutazione finale eccellente, perché sul lavoro conta portare a termine progetti nei tempi stabiliti e non tirarla per le lunghe. Inoltre la logica dei due tempi si rivela un handicap: prima si studia e poi si lavora, per cui la scuola serve per imparare un mestiere, che verrà in seguito esercitato più o meno alla solita maniera per tutta la vita. Nel mondo del lavoro le cose però funzionano in maniera diversa, perché il mercato è talmente sottoposto a continue spinte evolutive che quello che imparo oggi domani magari non serve più. Allora occorrono delle solide conoscenze di base da una parte e dall’altra una disponibilità a imparare nel corso dell’intera esistenza. Formazione e lavoro devono procedere costantemente di pari passo, anche quando abbiamo terminato gli studi. Inoltre è importante fare esperienze di lavoro nel periodo scolastico. Si dovrebbero prendere a modello il Nord Europa o gli Stati Uniti, dove tra i ragazzi sono diffusi lavori part-time ed estivi, che forniscono una formazione sul campo aiutando così i giovani a confrontarsi con le regole e gli impegni tipici della realtà lavorativa prima di intraprendere una professione. In questo senso è utile il programma di alternanza scuola-lavoro previsto dalla legge cosiddetta della “Buona Scuola” del 2015, in virtù del quale gli istituti superiori organizzano per gli studenti stage nelle varie aziende e realtà del mondo sociale, culturale ed economico.



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