Domani a quest'ora by Emma Straub

Domani a quest'ora by Emma Straub

autore:Emma Straub [Straub, Emma]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


31.

Nel soggiorno qualcosa si schiantò a terra. Alice sentí Sam gridare a qualcuno di pulire e poi la musica si fece piú forte e non riuscí a sentire altro che i Fugees. Tommy era sdraiato sulla schiena, il viso rosso per lo sforzo e il piacere.

«Vado a vedere che cosa è successo» disse Alice. «A dire il vero, sai che c’è? Vado a cacciare fuori tutti quanti. Ne ho abbastanza». Stava perdendo tempo. Gli adolescenti erano animali volubili, pazzi, ed Alice d’un tratto si sentí come se stesse facendo da chaperon alla propria festa (al suo stesso corpo) e aveva bisogno di uscire. Sembrava un po’ il modo in cui immaginava facessero sesso i gemelli siamesi: una parte di lei era qui, una parte di lei era laggiú. Condividevano l’ossigeno, ma non erano al cento per cento la stessa cosa. La sedicenne non era stata estromessa per permettere alla quarantenne di trasferirsi: erano coinquiline.

Tommy si tirò su sui gomiti. «Sí, buttali fuori. Non potrei essere piú d’accordo. Devono andarsene tutti, e poi devi tornare dritta qui, in modo che possiamo rifarlo altre cento volte».

Alice rise. «Piano, tigre». Ma gli diede un colpetto sul petto. «D’accordo. È ora di vestirsi e tornare a casa».

Tommy sgranò gli occhi. «Che cosa? Dopo quello? Pensavo... Lo sai».

«Oh, sí, lo so» rispose Alice. E gli sorrise. «E lo faremo. Ma sai che cosa ti dico? Devo andare a fare una cosa».

«Posso venire con te?» chiese Tommy, con voce lamentosa. Non l’aveva mai sentito cosí, prima.

«Forse» gli rispose Alice. «Dipende da quanto ci metti a svuotarmi la casa».

Tommy saltò giú dal letto, tirò su biancheria intima e pantaloni con un solo movimento fluido e si infilò la camicia. Svaní nel corridoio prima ancora che lei si fosse allacciata il reggiseno. Alice udí lamenti e risate e batti il cinque, presto seguiti dall’appagante tonfo della porta d’ingresso. Riusciva quasi a vedere gli sguardi sui loro volti (moralisti, infastiditi, divertiti, contrariati) perché erano gli stessi sguardi che avrebbero avuto a quarant’anni, in piedi fuori dal suo ufficio, mentre osservavano Melinda interagire con i loro figli. Le persone cambiavano, ma anche no. Si evolvevano, ma anche no. Alice immaginò un grafico che mostrasse per ciascuna quanto cambiava la personalità dopo le superiori su un asse e a quanti chilometri da casa si era trasferita sull’altro. Era facile rimanere uguali fissando sempre le stesse pareti. Sovrapposto c’era quanto era stata facile la tua vita, quanti livelli di privilegio ti circondavano come un minuscolo oggetto di vetro in un mare di polistirolo da imballaggio. Elizabeth Taylor probabilmente scandiva il tempo in base ai mariti. Gli accademici che si trasferivano dall’Ohio alla Virginia e al Missouri, in cerca di un lavoro con prospettive di conferma in ruolo, probabilmente scandivano il tempo in base alle assicurazioni sanitarie o alle mascotte delle scuole. Cosa aveva Alice con cui poter scandire il proprio tempo su questa terra? Era fossilizzata nell’ambra, e fingeva solo di nuotare. Ma era pronta a provarci. Tommy tornò di corsa pochi minuti dopo e batté le mani, trionfante.



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