Eisler Barry - Ben Treven 02 - 2010 - I senza nome by Eisler Barry

Eisler Barry - Ben Treven 02 - 2010 - I senza nome by Eisler Barry

autore:Eisler Barry [Eisler Barry]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788811681878
editore: Garzanti
pubblicato: 2009-12-31T23:00:00+00:00


19.

Vi brucio.

Ulrich camminava avanti e indietro nel suo ufficio accarezzandosi la barba e cercando di resistere alla tentazione di prendere di nuovo il telefono criptato e richiamare Clements. Aveva sentito il suo contatto e c'erano grosse novità, ma aveva bisogno di Clements per sviscerarne fino in fondo il significato. Gli aveva spedito due e-mail e gli aveva lasciato tre messaggi in segreteria, ma quel pezzo di merda non si era ancora fatto vivo. Era snervante. Tempo addietro, a Ulrich sarebbe bastato un attimo per avere Clements al telefono, a qualsiasi ora del giorno o della notte, e non avrebbe dovuto neppure attendere il suo arrivo alla cornetta perché sarebbe stato lui a farlo aspettare.

Non gli piaceva quel comportamento, ma la mancanza di rispetto, l'allusione, neanche tanto sottile, al fatto che qualcuno, lungo la catena di comando, doveva avergli scavato la fossa sotto i piedi, era il meno. Non lo stavano isolando per ripagarlo con la sua stessa moneta né lo facevano per divertimento, bensì per una ragione precisa. E lui cominciava a intuire quale fosse.

Esaminò i fatti. Prima, quel mestatore di Seymour Hersh aveva parlato di una cricca di assassini che operava agli ordini dello staff del vicepresidente degli Stati Uniti. Hersh aveva sostenuto che una certa operazione era stata messa in atto tramite il jsoc, il che significava che la notizia doveva essergli giunta dall'interno di qualche altra agenzia impegnata in quel programma: o la cia o la nsa. E poi c'erano state le soffiate sul programma di intercettazioni illegali, anche queste a opera dello staff del vicepresidente. E poi, ancora, le fughe di notìzie sul progetto dell'Ufficio del vicepresidente di eludere il Quinto Emendamento e di utilizzare la forza militare per arrestare cittadini americani in territorio americano.

E, come ciliegina sulla torta, il nuovo direttore della cia aveva deciso all'improvviso di intervenire al Congresso su un programma di omicidi mirati della cia che, secondo lui, comunque, non sarebbe mai diventato operativo, e aveva riferito ai deputati, in sostanza, che c'era sì un gruppo di assassini, ma che la cia non c'entrava nulla. Quell'ultima acrobazia, secondo Ulrich, lasciava intendere che anche le altre fughe di notizie provenissero dalla cia. Gli pareva tutto preordinato. Il punto era: preordinato a quale scopo?

Cristo, gli pareva quasi di sentire il rumore delle loro macchinazioni, di vederli scattare a nascondersi, come gli scarafaggi quando si accende la luce. Stavano creando una montatura per qualcosa che era di là da venire, era evidente, e l'Ufficio del vicepresidente era al centro di quelle manovre. Chi c'era a capo del programma di intercettazioni illegali? L'Ufficio del vicepresidente. Chi era incaricato degli omicidi mirati? L'Ufficio del vicepresidente. Chi voleva mandare i militari nei sobborghi residenziali? L'Ufficio del vicepresidente. Bastava associare l'Ufficio del vicepresidente a una certa quantità di fatti spaventosi per essere poi indotti automaticamente a credere, a voler credere, che la colpa di tutto fosse sempre e solo dell'Ufficio del vicepresidente. A quel punto, la rivelazione successiva avrebbe potuto riguardare qualunque cosa: abusi su minori, fame in Africa,



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