Elogio del pianoforte. Storie di tasti tra Caccioppoli, Gould e altri eroi by Lorenzo Hengeller

Elogio del pianoforte. Storie di tasti tra Caccioppoli, Gould e altri eroi by Lorenzo Hengeller

autore:Lorenzo Hengeller [Hengeller, Lorenzo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Humor, General
ISBN: 9788867767267
Google: tyujuAEACAAJ
editore: Ultra
pubblicato: 2018-12-15T09:09:20+00:00


6° ottava

Il pianoforte e le donne

L’uomo seduto al pianoforte si chiama Bob Pezzella.

In realtà il suo vero nome è Roberto, ma all’inizio della sua carriera negli anni 50’ un gestore di club gli consigliò di americanizzare il nome, come del resto era di moda in quell’ epoca nei night della riviera romagnola e in definitiva in quelli di tutta Italia. Essendo lui un pigro, quello era stato il massimo sforzo di americanizzazione che era riuscito a fare.

Bob non era mai stato di particolare avvenenza ma aveva capito da subito che il pianoforte era uno strumento assai “piacionico” per il sesso femminile; così, dotato dalla natura di una discreta voce roca e di un orecchio assai sensibile verso i giri armonici, aveva iniziato a suonare canzoncine alle feste, senza nemmeno tanta convinzione; Bob non amava fare la “foca col pallone” nei salotti bene della sua città: cioè suonare per quegli arricchiti parvenu che desideravano un pianista per “allietare” le loro serate poco liete. Insomma Bob era proprio come quegli orribili biscotti da Nonna che nessuno mangiava ma che tutti regalavano.

Le “ore liete” per l’appunto.

In queste serate a pagamento però, si era accorto che le donne lo guardavano con occhio ormonico, come un totem sessuale; lui, e il suo piano come prolungamento, parevano alludere chiaramente ad una super-dotazione peniena che il gentil sesso generalmente percepisce d’emblée, dando ad essa anche una connotazione romantica che il pianoforte da sempre porta con sé nell’ immaginario femminile:

Se sapessero che inganno!

Tutto questo galvanizzava Bob che aveva deciso di fare il pianista da night, solo ed esclusivamente per questo motivo: la fica!

La musica non c’entrava nulla.

Il mito di Bob nel suo mestiere non era Marino Marini o Carosone o Bruno Martino, bensì Franco Roversi, crooner sentimentale in voga allora nei night più alla moda dello stivale e noto soprattutto per essere un tombeur de femmes selvaggio e crudo.

Come voleva essere Bob.

La fortuna però non si è accorta ancora di lui; adesso Bob suona da circa un anno al ristorante “la vongola Scarlatta – specialità pesce”; certo non era lo Shaker club ma viene pagato bene e soprattutto c’è un giro di donne molto vivace che è qui per gustare in realtà le specialità di Bob, non quelle del menù del ristorante.

Ormai, dietro il suo Bosendorfer bianco, il maestro Pezzella ha elaborato una fenomenologia del mondo femminile da fare un baffo ad Umberto Eco.

Il meccanismo è presto detto ed è ormai ad orologeria, oliato alla perfezione:

Bob si accende una Pall Mall blu, la poggia sul bordo destro del piano (quello vicino all’ultimo Do ormai bucato e annerito dalle cicche accese che inevitabilmente al secondo brano ci cadono sopra) e comincia a cantare “Settembre” di Peppino Gagliardi; questo è il brano apri pista ma lui, da ultimo dei romantici, lo chiamava apri cosce… funzionale al suo obiettivo.

Davanti a lui, al tavolo sulla destra, Mara, la moglie dell’avvocato Barbato, che risucchia voracemente una cozza dal suo guscio:

È il segnale convenzionale per dichiararsi disponibile a Bob anche stasera.

Il problema



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.