Emozioni distruttive by Daniel Goleman Dalai Lama

Emozioni distruttive by Daniel Goleman Dalai Lama

autore:Daniel Goleman Dalai Lama [Dalai Lama, Daniel Goleman]
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 9788852031526
editore: Mondadori
pubblicato: 2002-12-31T23:00:00+00:00


Se è costruttiva, si tratta davvero di rabbia?

Il concetto di rabbia costruttiva ci riportò alle discussioni della prima giornata sulle differenze tra la psicologia occidentale e quella buddhista nello specificare che cosa, in un’emozione, è distruttivo – la rabbia, in questo caso.

Alan spiegò il punto di vista buddhista: «Mentre uno è impegnato a tentare di superare l’ostacolo, ad esempio il difficile problema di matematica, sta accadendo qualcosa di costruttivo – stiamo risolvendo il problema. Ma è la rabbia che ci aiuta a risolverlo? Anche se vi è un collegamento, esistono prove certe che la frustrazione, la rabbia, l’irritazione e l’esasperazione siano in realtà d’aiuto a raggiungere l’obiettivo?».

«Si tratta di una domanda assolutamente cruciale» riconobbe Richie. «La rabbia, al pari di qualsiasi altra emozione, può essere smontata in elementi costitutivi più elementari. Nella rabbia può spesso essere presente una certa qualità che può anche essere presente in stati non di rabbia, e questo è l’elemento costruttivo.»

A quel punto Paul Ekman suggerì: «È la perseveranza. La rabbia può fornire la motivazione costruttiva della perseveranza al fine di risolvere il problema di matematica anziché abbandonarlo».

«Perché è dunque chiamata rabbia?» chiese il Dalai Lama, vagamente perplesso che una perseveranza costruttiva, anche se nata in reazione alla frustrazione, fosse vista come rabbia. Si trattava di un pensiero estraneo alla categoria buddhista della rabbia che, per definizione, implica una distorsione della realtà, uno sfalsamento della percezione che esagera le qualità negative delle cose.

«Si chiama rabbia» rispose Richie «perché la gente dichiara di essere frustrata, e la frustrazione fa tradizionalmente parte della famiglia della rabbia.»

Quella risposta, apparentemente circolare, non sembrava in grado di risolvere le perplessità del Dalai Lama; così chiesi a Richie di chiarire la sfida cognitiva che aveva fatto scattare la frustrazione tra i soggetti che avevano preso parte alla ricerca. Richie spiegò: «Supponiamo, Vostra Santità, che io vi chieda di prendere il numero 4.786, di togliere 19 e di continuare a togliere 19 da ogni resto successivo, dopo avervi detto che la velocità delle vostre risposte è la misura della vostra intelligenza. Quando le persone si trovano nel mezzo di una situazione simile, provano una forte frustrazione perché è difficile compiere velocemente l’operazione. Alcuni si ritirano. Altri, probabilmente, andranno avanti».

Alan affrontò il problema da un’angolazione diversa. «Nella meditazione buddhista c’è una sfida molto difficile, chiamata shinay o quiescenza meditativa. 7 Il problema è come sviluppare la tenacia per arrivarci. Si tratta di sviluppare gioia, fede ed entusiasmo. Un individuo che cerchi di arrivare alla quiescenza meditativa attraverso l’ira, la rabbia, l’irritazione o l’esasperazione, non farà molta strada.»

Ma il Dalai Lama disse: «Non sono del tutto d’accordo con quanto ha detto Alan. Anche nel contesto del buddhismo, il senso di disincanto e l’aspirazione alla libertà di cui Alan parlava ieri – lo spirito dell’emergenza – dipendono da quanto è forte la sensazione di intolleranza o di disgusto per il fatto di essere in preda alle afflizioni. Un individuo non sopporta più le sofferenze del samsara, ha perso ogni illusione, è addirittura disgustato – tutto ciò è sano e costruttivo».



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