Fino alla fine by Angelo Mellone

Fino alla fine by Angelo Mellone

autore:Angelo Mellone
La lingua: eng
Format: epub


VENTICINQUE

TARANTO, LA POLVERIERA DEL SUD

Un rapporto della questura ipotizza il rischio

di una escalation della violenza

Dal nostro inviato ANDREA ASSENZA

“Cronache italiane”, 22 giugno

Tanti anni di conflitto attorno al Siderurgico hanno spezzato la città in due, manco fossero parti acide di una mela aperta e marcita ormai, il succo è odio tossico e conflitto in eterna promessa di esplodere e polverizzare ciò che ancora di buono resiste.

È questo il timore covato dagli analisti della questura nel rapporto riservato inviato al Viminale e che noi siamo riusciti a consultare in esclusiva.

Sono già stati rafforzati i controlli negli ambienti ultras e fra ciò che resta del comitato di lotta nato nell’estate 2012 in scia alla contestazione dei sindacati confederali, cacciati dal palco nel mese di agosto durante la manifestazione contro la chiusura del Siderurgico. Per la medesima ragione, con un pizzico ulteriore di apprensione, sulla cartina dell’isola vecchia è stata cerchiata in blu e rosso la foto satellitare di una palazzina di due piani accanto all’arco San Domenico ed è stata stabilita un’attività fissa di pattugliamento per approfondire cosa sta accadendo «nello stabile occupato da un sodalizio sorto nello scorso mese di dicembre da una scissione verificatasi nel movimento CasaPound e con la conseguente fuoriuscita di Francesco Cosentino detto “Chiodo”, cinquantatré anni, attuale leader e promotore dell’occupazione». Di questo sodalizio si sa ancora poco, se non che gli occupanti stanziali, il nucleo costituente, non raggiungono la trentina, ma ciascuno di loro viene ritenuto il terminale di una rete più vasta di simpatizzanti, definiti “dormienti”, che può moltiplicare per cento o duecento la reale potenza di mobilitazione del collettivo.

La cosiddetta “rete”, poi, viene considerata il primo di una serie di cerchi concentrici. Sono stati instaurati, in una serie di riunioni, rapporti di collaborazione con l’universo tifoso della curva Nord «che segue il Taranto allo stadio Erasmo Iacovone e in trasferta, caratterizzato da una spiccata attitudine allo scontro violento con le tifoserie cosiddette “nemiche”» e – ed è questo l’aspetto che preoccupa maggiormente – con il movimento Green Combat, «generato dalla trasformazione in senso antisistema del precedente movimento ambientalista, sostanzialmente pacifico, mentre GC, guidata dall’ex militante comunista, poi studioso di politica ambientale, Dante De Cataldis, cinquantadue anni, propugna una contestazione radicale al modello industriale di Taranto, in particolare il Siderurgico, non escludendo il ricorso a metodi violenti di lotta». La prima prova di forza di questa alleanza composita è stata quella che viene definita “l’occupazione dello stadio” ovvero la manifestazione a favore della chiusura del Siderurgico durante la partita di calcio fra Taranto e Paganese.

La questura prosegue sottolineando il pericolo potenziale di una «alleanza inedita fra gli opposti estremismi» e rintraccia nell’esperienza nazimaoista di “Servire il Popolo”, negli scritti di Franco Freda e nei gilets jaunes francesi gli antecedenti culturali e storici di ciò che sta avvenendo nella città-laboratorio. Quella di città-laboratorio è una singolare definizione elaborata in una serie di articoli scritti da Valeria Rossi Manca detta “Gorgo”, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e moglie del vicesindaco di Taranto. Nella città-laboratorio, come già avvenuto



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