#GAMERLOVE (Italian Edition) by Maddalena A. Cecere

#GAMERLOVE (Italian Edition) by Maddalena A. Cecere

autore:Maddalena A. Cecere [Cecere, Maddalena A.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: UNKNOWN
pubblicato: 2020-04-12T22:00:00+00:00


CAPITOLO 13

Arya

Non gli fa male la gamba, di questo ne sono certa, ma l’ho assecondato comunque. Alexis è un uomo e, per quanto voglia decantarsi diverso dagli altri, rimane un uomo. Ogni essere umano ha bisogno di sentirsi importante e finisce per autoconvincersi di essere unico nel suo genere. Fa bene all’autostima, non lo nego, ma la verità è che siamo tutti unici tanto quanto nessuno lo è. Un concetto piuttosto confusionario e strano, non lo nego, ma vero.

Il fatto stesso di pensare a noi stessi come a degli esseri unici conferma la mia teoria. Tutti lo crediamo. Non mentite, anche voi pensate di esserlo e questo non fa altro che dimostrarvi che non lo siete. A parte me, ovviamente!

Spietata? No, severa ma giusta.

Come ogni uomo, anche Alexis ha un orgoglio che gli impedisce di riflettere in modo razionale e, non ho ancora capito perché, la relazione che ho avuto con Cesco parecchi anni fa sembra aver ferito quell’orgoglio. È assurdo ma, ciononostante, devo ammettere che la sua presunzione mi fa sorridere.

Sono seriamente curiosa di vedere dove andrà a parare.

«Siamo arrivati a destinazione!» annuncio, spegnendo il motore. Abbiamo lasciato Lucas a casa sua, passerà domani a recuperare la sua automobile visto che non era in grado di guidare. «La tariffa della serata è di cinquecento franchi».

Lui nemmeno considera la mia battuta e lo sorprendo a fissarmi. «Tu e…»

«Cesco, sì!» completo la sua frase, alzando gli occhi al cielo.

«Cesco, Arya!» ripete. «Io non posso crederci».

«Allora non crederci, ma possiamo chiudere questa storia una volta per tutte?»

«Cesco, cazzo. Sei andata con Cesco. Cesco, Arya!»

«Ti si è rotto il Software o cosa? Non puoi menarmela così per un’intera serata, è inaccettabile. Anche perché non sono fatti che ti riguardano e non ha senso parlarne».

«Tu e Cesco, capisci?» continua, fissando i suoi occhi nei miei.

«Io l’ho capito, tu non credo».

«Non ridere, Arya. Non c’è niente da ridere» mi richiama e questo non fa altro che alimentare la mia ilarità. «Era la mia brutta copia, cazzo! Per quanto è messo male adesso, non lo assocerei mai alla mia persona».

In effetti, non c’è paragone. Cesco non è cresciuto bene come Alexis, ma la bellezza non sempre è oggettiva, non in alcuni contesti. «Non è brutto, dai».

«Ma non puoi nemmeno affermare che sia bello» controbatte.

Sorrido. «Sono punti di vista, Lex».

«Punti ciechi, Arya, in questo caso non si può parlare di vista».

Oddio, ma quanto è stupido? È incredibile, ma trovo questo nerd incallito divertente e non riesco a ricompormi e a smettere di ridere.

«Finiscila, sto parlando seriamente!» afferma, incavolato.

«Ed è proprio questo il problema, Lex. Sei tu che devi smetterla, anche perché, non tante settimane fa, un ragazzo mi ha detto che l’attrazione…»

«Non ci provare» mi interrompe. «Non provare a rigirare la frittata a tuo favore, non te lo permetto. Non usare quello che ti ho detto contro di me, la situazione è diversa».

«È tutta una questione di orgoglio ferito, ammettilo».

Lui abbassa lo sguardo. «Probabilmente sì, ma non solo» ammette.

«Non solo?»

«Mi piacevi, Arya, ti corteggiavo e hai preferito lui a me» spiega.



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