Il Diario Di una Cameriera... a Londra by Laura Bondi

Il Diario Di una Cameriera... a Londra by Laura Bondi

autore:Laura Bondi [Bondi, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Italiano, Romantico, Commedia romantica, Umorismo, Narrativa
ISBN: 9781511993609
Google: 1RmTrgEACAAJ
Amazon: B00WPPA65C
Goodreads: 25512463
editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
pubblicato: 2015-04-25T00:00:00+00:00


4 Maggio 2012, Venerdì

Mattina/Pomeriggio

«Elisabetta! Svegliati per favore! Elisabetta!»

Sento Viola che mi sta chiamando, strattonandomi dolcemente per il braccio, ma non riesco ad aprire gli occhi, né a muovermi.

«Sono le nove! Dobbiamo andare! Sbrigati!» insiste con più energia.

Le nove?

Scatto su nel letto e mi metto a sedere, stropicciandomi con forza gli occhi.

Appena riesco a mettere a fuoco, vedo Viola che sorride.

«Tommaso mi ha raccontato quello che è successo. E ho visto Cassie che dorme di là sul divano! Che nottata, vero?» chiede divertita.

«Un vero incubo! Non so come farò oggi a stare in piedi!» biascico, intanto che provo ad alzarmi.

Sono tutta indolenzita, mi fa male il braccio con cui ho trascinato Cassie e, soprattutto, ho il cuore a pezzi.

«Tommaso ha portato qui Andrea e Alessandro. Anche loro dormono ancora!» aggiunge Viola fingendo indifferenza.

Il mio cuore si riscuote improvvisamente dal torpore e avverto una fitta allo stomaco. Mi avvio verso il bagno e getto acqua fredda sul viso, per tentare di sentirmi meglio.

«Come stai?» chiede Viola, affacciandosi alla porta.

«Non lo so,» rispondo sinceramente, con la faccia sprofondata nella spugna morbida dell’asciugamano.

«Giacomo non è ancora arrivato?» domanda ancora piena di speranza.

Scuoto la testa.

«Ti aspetto in cucina. Tra mezz’ora si parte per Chelsea! Prepara qualcosa anche per stanotte, perché di certo resteremo là a dormire!» annuncia Viola, lasciandomi sola.

Evito accuratamente di mettermi a pensare a quello che è successo, anche se la presenza di Alessandro nell’altra stanza mi mette parecchio in agitazione. Prego solo che continui a dormire finché non sarò uscita.

Indosso un paio di jeans puliti, un maglioncino blu e le fedeli Converse. Infilo in una piccola borsa il pigiama, la biancheria, qualche abito per cambiarmi e l’indispensabile per il bagno. Mi trucco quanto basta per nascondere i segni della nottata insonne, prendo la giacca e faccio un bel respiro. Mentre mi osservo allo specchio noto un bagliore strano negli occhi stanchi, una luce che non avevo mai visto e che forse risalta di più sul viso spento. Non me la sento di indagare e vado direttamente in cucina.

Non sono neanche entrata, quando scorgo da lontano la sagoma di Alessandro, in T-shirt e jeans, appollaiato su uno sgabello, con la testa tra le mani. Accanto c’è Tommaso e più in là Viola. Il cuore inizia a martellarmi nel petto, mi blocco senza riuscire a procedere e sarei tentata di tornare indietro, se non fosse per Helen, che mi vede e mi saluta con un sorriso. Con il cuore in gola, le gambe che tremano e lo sguardo basso, mi siedo vicino a Viola, sperando che non mi chieda nulla e capisca che non voglio parlare.

«Buongiorno, Elisabetta! Uova e pancetta?» domanda Helen, mostrandomi la padella che sfrigola allegramente.

«Buongiorno, Helen! Stamani solo tè e i suoi favolosi biscotti!» rispondo a bassa voce, sforzandomi di sorridere.

Ormai, grazie al lavoro di cameriera, i muscoli del viso sono allenati a mostrare una faccia felice, persino quando ho l’inferno nell’anima. Anche perché non ho mai motivo di essere contenta.

Helen fa un cenno del capo e mi serve ciò che ho chiesto.



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