Il labirinto magico by Philip Josè Farmer

Il labirinto magico by Philip Josè Farmer

autore:Philip Josè Farmer [Farmer, Philip Josè]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:40:59+00:00


31

Ormai il Rex Grandissimus era visibile, come una bianca mole indistinta che avanzava verso di lui. Col trascorrere dei minuti divenne più nitido.

Per un momento Sam Clemens provò una fitta al cuore. Il Rex era stato il suo primo battello, il suo primo amore. Lui aveva combattuto per procurarsi il metallo per costruirlo, aveva ucciso, aveva addirittura assassinato uno dei suoi compagni (dov’era adesso, Erik Bloodaxe?), aveva contribuito a progettarlo fino all’ultimo bullone: e tutto – gli assassinii, le battaglie, le lotte – era risultato vano quando Giovanni l’aveva rubato.

Adesso quel battello era il suo maggior avversario. Era un peccato dover distruggere quella nave: ne esistevano soltanto due sull’intero pianeta.

Sam odiava ancora Giovanni a maggior ragione perché lo costringeva ad affondare quella meraviglia. Forse… chissà, forse era possibile abbordare il Rex e conquistarlo. E allora entrambi i battelli avrebbero risalito il Fiume fino alle sorgenti.

Sam aveva sempre oscillato dal pessimismo più tetro all’ottimismo più assurdo.

– Quattro chilometri – disse il radarista.

– Avvistata l’Oca?

– No… sì, comandante! Eccola! È cinque chilometri sulla destra, proprio sopra le colline!

– Comandante, il vascello nemico sta virando a destra – disse il radarista.

Sam guardò dall’oblò anteriore. Il Rex, infatti, stava virando. E mentre il Riservato continuava ad avanzare, il Rex gli presentò la poppa.

– Cofa diavolo fta facendo?

– Non può fuggire! – disse Sam. – Quel bastardo è capace di tutto, ma non è un vigliacco. E poi, i suoi uomini non lo lascerebbero fare. No, ha in mente qualche altro trucco.

– Forse – disse Detweiller – il Rex ha qualche difficoltà meccanica.

– In questo caso lo raggiungeremo – replicò Sam. – Radar, controlla la sua velocità.

– Il vascello nemico procede a 55 chilometri verso ovest, comandante.

– Controcorrente e controvento, è la velocità massima – disse Sam. –

Non ha avarie. Niente che io possa vedere, almeno. Ma perché diavolo scappa? Non ha un posto dove nascondersi.

S’interruppe, roteando gli occhi come alla ricerca di un’idea. Disse: –

Sonar! Stai captando qualche oggetto sconosciuto? Qualcosa che potrebbe essere una mina?

– No, comandante. Tutto sgombro, sott’acqua, escludendo qualche branco di pesci.

– Sarebbe degno di Giovanni fabbricare qualche mina e spargerla sulla nostra rotta – disse Sam. – Lo farei anch’io, se la situazione fosse invertita.

– Fi, ma lui fa che abbiamo il fonar.

– Io tenterei comunque. Sparks, di’ ad Anderson di aspettare che abbiamo attaccato o fino a nuovo ordine.

Il radioperatore trasmise il messaggio al pilota dell’Oca, Ian Anderson.

Era uno scozzese che aveva pilotato un aerosilurante britannico durante la seconda guerra mondiale. Il suo compagno, Theodore Zaimis, era un greco che era stato mitragliere di coda su un Handley Page Halifax della RAF

durante le incursioni notturne sulla Francia e la Germania, nel corso della medesima guerra.

Anderson diede il ricevuto. Il radar seguì l’ Oca, che manteneva una linea di volo più o meno orizzontale verso est.

Mentre il sole scendeva lentamente, il Riservato ridusse la distanza che lo separava dal Rex.

– Forse Giovanni non sa che velocità può raggiungere questo battello –

borbottò Sam, camminando avanti e indietro. Guardò le folle sulle due sponde, sulle guglie e sulle campate.



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