Il Risveglio di Isabella by Melissa Muldoon

Il Risveglio di Isabella by Melissa Muldoon

autore:Melissa Muldoon
La lingua: eng
Format: epub
editore: Matta Press
pubblicato: 2020-06-01T03:41:57+00:00


Capitolo 15

L’artista del piano di sopra

Nei giorni seguenti, Margherita osservò che quell’uomo di nome Federico faceva visite frequenti al negozio dei Lancini. Ogni volta che entrava, si toccava cortesemente il cappello come gesto di saluto e si dirigeva direttamente verso le scale. Quando usciva, le passava accanto senza dire una parola. Non sprecava mai tempo in chiacchiere futili, come il signor Michelozzi, né commentava programmi radiofonici, come piaceva fare ad Egidio. Da quello che era riuscita a stabilire sul suo conto, l’uomo doveva essere decisamente più grande di lei. Considerando che per lo più era come se le fosse del tutto invisibile, arrivò a chiedersi se si fosse reso conto che, dopotutto, era lì anche lei.

Dopo alcuni giorni, chiese a suo padre in che tipo di attività lui e Federico fossero coinvolti. Bernardo le rispose in modo vago: «È un artista. È appena arrivato dalla Francia, Nita. Sai, di questi tempi non è certo il posto migliore per un pittore. È un brav’uomo, e l’ho assunto per fare un po’ di lavori di restauro; gli permetto l’uso della soffitta come studio per lavorare ai suoi dipinti».

Prima di tornare alle sue faccende, aggiunse: «Gli ho detto che avrebbe potuto vivere con noi per un po’, nel solaio, sopra il negozio».

Questa sistemazione sembrava un po’ strana a Margherita. Suo padre era perfettamente in grado di riparare e restaurare oggetti antichi da solo, e non aveva mai invitato nessuno a vivere nelle stanze della soffitta. Sebbene il signor Donati fosse appena arrivato, sembrava che avesse già conquistato la fiducia di suo padre, qualcosa che Ruggero, invece, stentava ad ottenere.

Curiosa di saperne di più, continuò a tempestare suo padre di domande: «Per quanto tempo il signor Donati rimarrà con noi?»

«Finché sarà necessario, immagino».

«E cosa fa esattamente?»

«Oh, un po’ di tutto. Ho alcuni progetti in ballo per cui ho bisogno del suo aiuto».

«Capisco». Ma non era vero. Non capiva davvero. «E da dove viene? E dove andrà dopo?»

«Beh, i suoi sono di Roma, quindi mi aspetto che alla fine ritornerà da loro. Nel frattempo, gli ho chiesto anche se vuole mangiare con noi. Di tanto in tanto, verrà a cena da noi, e qualche volta forse potresti portargli tu di sopra un po’ di zuppa e del pane. Ma, l’ammonì—non disturbarlo. Se non risponde alla porta, lascia fuori il cesto; lo prenderà dopo. Sai come sono gli artisti: a loro non piace essere interrotti quando sono impegnati a creare».

«Se proprio lo vuoi sapere», disse Margherita in tono seccato, «tutto questo sembra un po’ misterioso. Cosa mai potrebbe fare il signor Donati lassù, a porte chiuse?»

Bernardo disse: «Cara, cara figlia, penso che tu abbia visto troppi film polizieschi al cinema. Smetti di essere così ficcanaso. È un pittore. E i pittori dipingono!»

Margherita inclinò la testa da un lato e attese una risposta migliore. Rendendosi conto che non l’aveva convinta, Bernardo le accarezzò leggermente la mano e disse: «Hai preso tutta da tua madre, Nita. Non solo le assomigli fisicamente, ma hai ereditato anche la sua fervida immaginazione.



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