Il Trono di Spade 1. Il Trono di Spade, Il Grande Inverno. by George R. R. Martin

Il Trono di Spade 1. Il Trono di Spade, Il Grande Inverno. by George R. R. Martin

autore:George R. R. Martin [Martin, George R. R.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788852044434
Google: 2Qd0AQAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2013-10-30T23:00:00+00:00


«Se vostro padre muore» ribatté Theon «sarà Robb il lord di Grande Inverno.»

«Non morirà!» gli urlò Bran.

Robb lo prese per mano. «Non morirà» lo confortò. «Non lui. Eppure, l'onore di Grande Inverno è nelle mie mani adesso. Quando nostro padre andò al Sud, mi disse di essere forte per te e per Rickon. Sono quasi un uomo fatto, Bran.»

Bran rabbrividì. «Vorrei che nostra madre fosse tornata» esclamò, disperato. Con lo sguardo, cercò maestro Luwin. In di-stanza vide il suo somarello trotterellare sulla sommità di un'al-tura. «Anche maestro Luwin dice di chiamare i vessilli?»

«Il maestro è timoroso come una vecchia donnetta» dichiarò Theon.

«Nostro padre ha sempre ascoltato il suo consiglio» ricordò Bran al fratello. «E anche nostra madre.»

«Io ascolto ciò che lui ha da dire» rispose Robb. «Ciò che tutti hanno da dire.»

La gioia che Bran aveva provato durante la cavalcata si era dis-sipata, sciolta come i fiocchi di neve sul suo viso. Non molto tem-po prima, la sola idea di Robb che radunava l'esercito e partiva per la guerra l'avrebbe riempito di eccitazione. Adesso, lo riem-piva di orrore. «Possiamo rientrare?» disse. «Ho freddo.»

«Dobbiamo trovare i lupi» rispose Robb guardandosi attorno. «Ce la fai a reggere ancora un po'?»

«Ce la faccio finché ce la fai tu.» Nel timore di piaghe da sella, maestro Luwin li aveva avvertiti di compiere un'escursione bre-ve, ma Bran non avrebbe ammesso debolezza di fronte al fratello. Non ne poteva più del modo in cui tutti si preoccupavano per lui, chiedendogli in continuazione come stava.

«Va bene» concluse Robb. «Allora andiamo a caccia dei caccia-tori.» Fianco a fianco, spinsero i cavalli fuori dalla strada del Re e s'inoltrarono nella Foresta del lupo. Theon rimase parecchio in-dietro, a parlare e scherzare con gli armigeri.

Era bello sotto gli alberi. Bran tenne Danzatrice al passo, reg-gendo appena le redini e guardandosi attorno mentre avanzava-no. Conosceva quei boschi, ma era rimasto confinato a Grande Inverno per tanto tempo che era come se li vedesse per la prima volta. Le sue narici si riempirono di odori silvestri: la fragranza pungente degli aghi di pino e quella di terra bagnata delle foglie fradice, le tracce dell'afrore muschiato degli animali selvatici e il sentore di bruciato di fuochi lontani. Ebbe la fugace visione di uno scoiattolo nero che si spostava su un ramo, coperto, di neve di una quercia. Si fermò a studiare la complessità della ragnatela argentea di un ragno imperatore.

Theon e gli altri rimasero sempre più indietro. Alla fine, Bran non fu più neppure in grado di udire gli zoccoli dei loro cavalli. Da qualche parte di fronte a loro veniva il debole suono di acqua corrente. Un suono che crebbe finché non raggiunsero un ruscel-lo. Gli occhi di Bran si riempirono di lacrime.

«Fratello» chiese Robb «che cos'hai?»

«Stavo solo... ricordando.» Bran scosse il capo. «Jory ci portò qui una volta, a pesca di trote. Te, me e Jon. Ti ricordi?»

«Ricordo.» La voce di Robb era quieta e triste.

«Io non presi niente» continuò Bran. «Ma mentre stavamo tor-nando a Grande Inverno, Jon mi diede il suo pesce.



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