La Ferrovia Sotterranea by Colson Whitehead

La Ferrovia Sotterranea by Colson Whitehead

autore:Colson Whitehead
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788869980879
editore: SUR
pubblicato: 2017-01-22T16:00:00+00:00


Ethel

Fin da quando aveva visto la xilografia di una missionaria circondata da indigeni della giungla, Ethel aveva pensato che sarebbe stato spiritualmente appagante servire il Signore nell’Africa nera, consegnare i selvaggi alla luce. Sognava la nave che ce l’avrebbe portata, una magnifica goletta con le vele come ali d’angelo, che solcava il mare violento. Il viaggio periglioso verso l’interno, tra fiumi da risalire e passi di montagna da valicare, e i pericoli a cui sarebbe sfuggita: leoni, serpenti, piante assassine, guide inaffidabili. E poi il villaggio, dove gli indigeni la accoglievano come un emissario del Signore, uno strumento di civiltà. Per gratitudine i negri la sollevavano al cielo, lodando il suo nome: Ethel, Ethel.

Aveva otto anni. I giornali del padre contenevano storie di esploratori, terre sconosciute, popoli pigmei. La migliore approssimazione delle immagini che vedeva sul giornale la raggiungeva giocando a missionari e indigeni con Jasmine. Jasmine per lei era come una sorella. Non ci voleva mai molto, però, perché passassero a giocare a marito e moglie, esercitandosi nei baci e nei litigi nella cantina di casa di Ethel. Dati i colori della loro pelle, non cera mai alcun dubbio sui rispettivi ruoli, in entrambi i giochi, malgrado Ethel avesse l’abitudine di spalmarsi la fuliggine in faccia. Col viso annerito, provava davanti allo specchio espressioni di stupore e di meraviglia in modo da sapere cosa aspettarsi quando avrebbe incontrato i suoi infedeli.

Jasmine viveva nella stanza di sopra insieme alla madre, Felice. La famiglia Delany era stata proprietaria della madre di Felice, e quando il piccolo Edgar Delany aveva compiuto dieci anni aveva ricevuto Felice in regalo. Adesso, da adulto, Edgar riconosceva che Felice era un miracolo, sbrigava le faccende di casa come se fosse nata per quel lavoro. Edgar faceva continui riferimenti alla sua saggezza da nera, riferendo agli ospiti le sue parabole sulla natura umana appena lei scompariva in cucina; tornando, Felice li trovava col viso acceso di affetto e di invidia. Ogni primo dell’anno le dava il permesso di fare visita alla piantagione dei Parker; la sorella lavorava lì come lavandaia. Jasmine nacque nove mesi dopo una di quelle visite, e ora i Delany possedevano due schiave.

Ethel pensava che uno schiavo fosse una persona che viveva in casa tua come uno di famiglia ma non era di famiglia. Il padre le spiegò l’origine dei neri per toglierle dalla testa quell’idea colorita. Alcuni sostenevano che i neri fossero i resti di una razza di giganti che aveva governato la terra nell’antichità, ma Edgar Delany sapeva che discendevano dalla stirpe nera e maledetta di Cam, che era sopravvissuto al Diluvio aggrappandosi alle vette di una montagna africana. Ethel pensò che se erano maledetti, tanto più avevano bisogno di una guida cristiana.

Il giorno del suo ottavo compleanno, il padre le vietò di continuare agiocare con Jasmine, per non pervertire lo stato naturale dei rapporti fra le razze. Ethel non faceva amicizia facilmente, neanche allora. Pianse e batté i piedi per giorni e giorni; Jasmine si adattò più facilmente. Le vennero assegnati



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