La mente alterata by Eric R. Kandel

La mente alterata by Eric R. Kandel

autore:Eric R. Kandel [Kandel, Eric R.]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Raffaello Cortina Editore
pubblicato: 2020-04-19T22:00:00+00:00


Il processo creativo

C’è una spiegazione del fatto che in certi momenti della storia e in certi luoghi si verifica un’esplosione di creatività? Che si tratti del fermento culturale del Rinascimento, degli Impressionisti di Parigi, degli Espressionisti figurativi della Vienna del Novecento o degli Espressionisti astratti di New York, l’interazione tra i creativi è essenziale. Talvolta questa interazione si presenta sotto forma di rivalità tra colleghi o, al contrario, di desiderio di sostenersi a vicenda. Solitamente le idee emergono quando le persone creative parlano tra loro in un caffè o a un party. Detto altrimenti, il mito del genio solitario è proprio questo: un mito.

Quali sono, allora, i fattori che contribuiscono alla creatività individuale? Nel caso di Close, come abbiamo visto, l’aspetto essenziale della creatività è la capacità di risolvere i problemi: competenza tecnica e disponibilità a lavorare sodo. Vari studi hanno dimostrato che alcune caratteristiche aggiuntive aumentano la probabilità di essere creativi. La prima è la personalità: alcuni tipi di personalità hanno maggiori probabilità di essere creativi rispetto ad altri. Si noti il plurale: la creatività non si limita a un solo tipo di personalità, come sottolinea lo psicologo dello sviluppo Howard Gardner nel suo lavoro sulle intelligenze multiple. La creatività si manifesta piuttosto in molteplici forme: alcuni di noi sono forti nelle abilità aritmetiche, altri nelle abilità linguistiche, altri ancora in quelle visive.2

La seconda caratteristica è il periodo di preparazione, quando una persona lavora a un problema sia consciamente sia inconsciamente. La terza caratteristica è il momento iniziale della creatività, il momento dell’Aha! in cui un’intuizione improvvisa collega nel cervello di una persona fattori che prima non erano associati fra loro. L’ultima caratteristica è la successiva elaborazione dell’idea.

Dopo aver lavorato consapevolmente a un problema, abbiamo bisogno di un periodo di incubazione, durante il quale ci asteniamo dal pensiero cosciente e lasciamo vagabondare l’inconscio. Questo periodo di incubazione, dice lo psicologo Jonathan Schooler, serve a “lasciare che la mente vaghi”.3 Spesso arriviamo a idee nuove non quando stiamo lavorando a un progetto, ma quando andiamo a fare una passeggiata, a fare la doccia, o stiamo pensando a qualcos’altro. Questi sono i momenti Aha!, le epifanie della creatività, e oggi stiamo cominciando a capire la biologia che li sottende.

Kris, studioso dei processi mentali inconsci nella creatività, ha osservato che le persone creative nel loro lavoro vivono momenti in cui accedono, in modo controllato, a una comunicazione relativamente libera tra le parti inconsce e coscienti della loro mente. Kris chiama questo accesso controllato all’inconscio “regressione al servizio dell’Io”.4 Ossia, le persone creative tornano a una forma più primitiva di funzionamento psicologico, che permette loro di accedere a pulsioni e desideri inconsci, e a parte del potenziale creativo associato a essi. Poiché è più libero e più associativo – è caratterizzato da immagini, in contrapposizione ai concetti astratti –, il pensiero inconscio facilita l’emergere dei momenti Aha! che promuovono nuove combinazioni e permutazioni di idee.



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