La strategia della tensione by Aldo Giannuli

La strategia della tensione by Aldo Giannuli

autore:Aldo Giannuli
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2018-05-14T22:00:00+00:00


4. Le reazioni dell’MSI

La strage milanese offriva un’ottima occasione per testare la nuova «piazza di destra», anche perché, già da parecchi giorni l’MSI aveva indetto una manifestazione nazionale a Roma per il 14 dicembre. Secondo Rossi143 si sarebbe trattato della prima occasione di attivismo non elettorale dell’MSI: la presentazione pubblica del «movimentismo» della nuova segreteria missina. Diversa e meno tranquillizzante è l’interpretazione suggerita da Vinciguerra:144 la manifestazione avrebbe dovuto essere l’esca per dar fuoco alle polveri, e cioè l’occasione per gravi scontri di piazza con la sinistra, in modo da fornire a carabinieri e forze armate il pretesto per intervenire e determinare un colpo di Stato. Una sorta di rivisitazione dei piani pensati nel luglio 1964, che lo stesso autore richiama. A suffragio della sua tesi, Vinciguerra invoca la testimonianza resa da Franco Comacchio sulle confidenze di Ventura,145 il che potrebbe implicare un nesso fra la manifestazione del 14 e la strage di due giorni prima. Allo stato della documentazione disponibile, questa interpretazione resta solo una ipotesi, per quanto non priva di elementi indiziari.

All’indomani della strage la stampa britannica (dal Times, che ipotizzava un progetto «per una svolta autoritaria», al Daily Express che parlava di «agenti dei colonnelli greci», dal Financial Times al Manchester Guardian o all’Observer) non aveva dubbi nell’indicare la matrice «nera» delle bombe. Faceva eccezione lo Scotsman di Edimburgo, che riferiva voci raccolte nell’ambiente politico milanese secondo le quali la strage era da porre in relazione con la prevista manifestazione del successivo 14, come sorta di reazione «preventiva» delle sinistre al tentativo di colpo di Stato preparato da quella manifestazione. Dunque, una «pista rossa» – e dunque non è sospetto di ostilità preconcetta verso la destra –, ma, proprio per questo, acquista più peso l’individuazione della manifestazione del 14 come prodromo a un colpo di Stato.

Dalla lettura del Corriere della Sera del 14 dicembre 1969, apprendiamo che nel pomeriggio del 13, si diffondevano a Torino voci su un attentato dinamitardo in città e che, a seguito di esse, la locale federazione dell’MSI diffondeva un volantino che accusava i comunisti e invitava i cittadini a «difendersi da soli, visto che lo Stato non lo fa»; nella stessa giornata, altre voci di attentati si diffondevano a Genova (alle Poste) e a Venezia apparivano scritte fasciste inneggianti al colpo di Stato. Naturalmente, nessuna delle notizie di ulteriori attentati risultava vera. Dunque, l’MSI soffiava sul fuoco con voci di nuovi attentati per incrementare il clima di forte tensione instauratosi all’indomani dei fatti milanesi.

Il lutto nazionale imponeva all’MSI di rinviare la manifestazione al 20, quando avrà svolgimento in tono assai più dimesso.

La manifestazione progettata dall’MSI per il giorno 14, e i suoi nessi con la strage, restano, quindi, uno dei punti irrisolti dell’intera vicenda.

A pochi giorni dalla manifestazione del 20, Aristo riferiva:146

L’«esuberanza» dimostrata in questi ultimi tempi dai gruppi giovanili che svolgono un’azione fiancheggiatrice all’attività del partito, continua a preoccupare i dirigenti nazionali dell’MSI.

Con una recente circolare riservata l’ON Almirante ha impartito disposizioni ai segretari provinciali affinché allontanino dal partito, dandone comunicazione



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.