La seduzione del petroliere (Italian Edition) by Sarah M. Anderson

autore:Sarah M. Anderson [Anderson, Sarah M.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858938485
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2015-09-21T05:00:00+00:00

10

Rosebud si fece largo tra la folla con la testa che le turbinava in una vertigine nebulosa. Qualcuno la spinse in maniera sgarbata, ma lei quasi non se ne accorse. Tre baci poi sarebbe stata fuori. Invece, era più coinvolta di quanto avesse ritenuto possibile. Stavano per lasciare il ristorante e non aveva idea di dove si sarebbero diretti, ma aveva smesso di preoccuparsene nel momento in cui lui l’aveva sfiorata. Quando un ardente calore l’aveva avvolta e il suo unico desiderio era stato strappargli gli abiti di dosso.

Tre baci. Solo tre baci. Come aveva potuto dimenticare ciò che si stava perdendo? Forse perché James non le aveva mai fatto ribollire il sangue nelle vene, né fatto tremare le gambe a quel modo. Diversamente dagli altri uomini bianchi, James non l’aveva mai trattata come un’indiana, il che era stato un sollievo. Malgrado ciò, non l’aveva nemmeno fatta sentire un’amante. Erano solo amici che, ogni tanto, andavano a letto insieme.

Per Dan, lei era una donna, pura e semplice. Non un’avvocatessa o una pellerossa, ma tutte queste cose insieme e anche di più. Tra le sue braccia, si sentiva viva. Al diavolo le dighe e le cause legali, la famiglia e coloro che se n’erano andati da tempo. Adesso, finalmente, stava vivendo. Per questo motivo aveva ignorato le occhiate malevole che le erano state rivolte quella sera. L’unico sguardo che contava per lei era quello di Dan.

Raggiunta la toilette delle signore, la trovò stipata di bionde in minigonna e reggiseni imbottiti. L’aria era irrespirabile, carica di profumi scadenti, lacca e deodorante per ambienti dalla fragranza nauseante.

Una volta che la porta si fu richiusa alle sue spalle, nella saletta cadde il silenzio. I mascara rimasero a mezz’aria, le sigarette penzolarono da labbra troppo cariche di rossetto e tutti gli occhi furono puntati su di lei. L’euforia di Rosebud svanì di colpo. La cameriera che li aveva serviti poco prima era in un angolo e la stava fissando con disprezzo. Conosceva quel genere di sguardo fin dai tempi della scuola, dove le altre bambine bianche l’avevano trattata come se rappresentasse un fastidio o una minaccia. Nessuno le aveva rivolto la parola per mesi ma le voci di corridoio le erano giunte ugualmente. Si diceva che lei rubasse portafogli, mangiasse spazzatura, imbrogliasse gli insegnanti e che fosse poco intelligente.

Che cosa avrebbe potuto fare allora? Aveva solo dodici anni e non possedeva il carattere battagliero di Tanner. Così aveva taciuto, rimanendo in disparte e facendo del proprio meglio. La prima volta che aveva aperto bocca su alcuni studi sociali, un insegnante si era meravigliato che lei sapesse parlare inglese.

Da quel momento, Rosebud aveva preso coraggio, affermandosi a modo proprio. Non azzuffandosi come suo fratello, ma con il dono della parola, ogni volta che sentiva mormorii fastidiosi alle proprie spalle.

E adesso era lì, in un locale infimo in cui non era la benvenuta. Deglutì, combattuta fra il panico e la necessità di controllo in una situazione ad alto rischio. Alla fine, decise di non mostrare alcun timore e si diresse verso l’unica toilette libera, a testa alta e spalle dritte.

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