Le Grandi Storie della Fantascienza 23 (1961) by Isaac Asimov

Le Grandi Storie della Fantascienza 23 (1961) by Isaac Asimov

autore:Isaac Asimov [Asimov, Isaac]
La lingua: eng
Format: epub
editore: FSBook
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


— 834 — disse 422 al termine di un intero giorno di navigazione in cui nessuno aveva parlato. — I Mondi Centrali ti chiamano a rapporto. A Base Regolo ti attendono i rimpiazzi. Cambia rotta e dirigiti là.

— Rimpiazzi? — Non era certo di quello che aveva bisogno... Uno sconosciuto che non avrebbe mai potuto riempire il vuoto che Jennan aveva lasciato. E poi il suo scafo era appena riuscito a smaltire il terribile calore immagazzinato a Chloe. Come i suoi avi, Helva voleva avere il tempo di piangere Jennan.

— Nessuno degli esploratori che ti attendono a terra è impossibile, se tu sei una buona nave — osservò 422 con filosofia. — Ed è proprio ciò di cui hai bisogno. Anzi, prima ti scegli un nuovo compagno e meglio è.

— Tu gli hai detto che non me ne sarei andata, vero? — domandò Helva.

— Quella tentazione ti è passata come è passata a me dopo Parsaea e, prima ancora, dopo Glen Arthur e Betelgeuse.

— Noi siamo state concepite per andare avanti comunque, vero? Noi non possiamo ribellarci. Volevi mettermi alla prova.

— Ho dovuto farlo. Ordini superiori. Non lo sa nemmeno Psiche perché a volte qualcuna di noi se ne va. Ai Mondi Centrali sono molto preoccupati e anche le tue sorelle lo sono, figlia mia. Sono stata io a chiedere di farti da scorta. Io... io non voglio perdervi tutti e due.

Al culmine dell'emozione, Helva provò un'infinita riconoscenza per la rude compassione di Silvia.

— Abbiamo provato tutte il dolore che stai provando tu in questo momento, Helva. Non è una grande consolazione, lo so, ma se non ci unisse un profondo legame emotivo con gli esploratori, saremmo soltanto delle macchine.

Helva guardò il corpo immobile di Jennan avvolto nel sudario e sentì l'eco della sua voce calda risuonare nel silenzio della cabina.

— Oh, Silvia! Non ho potuto fare niente per salvarlo! — urlò dal profondo della sua anima.

— Sì, tesoro, lo so — mormorò 422 dolcemente, poi tacque.

Le tre navi puntarono verso la grande Base di Regolo dei Mondi Centrali e nessuno più parlò. Fu Helva a rompere per prima il silenzio, per ricevere le istruzioni di atterraggio e le condoglianze ufficiali.

Le tre navi atterrarono simultaneamente sul promontorio alberato dove i giganteschi alberi azzurri di Regolo facevano la guardia ai morti che riposavano nel piccolo cimitero del Servizio. Tutti gli effettivi della Base si avvicinarono con passo misurato e formarono un lungo corridoio che da Helva arrivava fino al luogo della sepoltura. Un picchetto d'onore entrò lentamente nella sua cabina. Con grande riverenza, collocarono il corpo del suo amato su un catafalco a rotelle e lo coprirono con la bandiera del Servizio, una pioggia di stelle in campo blu. Helva lo guardò, mentre procedeva lentamente verso il cimitero fra le due ali di ufficiali che, a due a due, si incamminarono in corteo dietro la bara.

Poi, quando l'officiante ebbe terminato il suo breve discorso e gli aerei ebbero reso omaggio al defunto scendendo in picchiata verso la tomba aperta, Helva trovò la voce per dare a Jennan il suo addio solitario.



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