Lo zoo degli altri by Jan Mohnhaupt

Lo zoo degli altri by Jan Mohnhaupt

autore:Jan Mohnhaupt
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2023-05-05T00:00:00+00:00


Dopo che Gerd Morgen non si è presentato al lavoro per due giorni di fila, al Tierpark cresce l’agitazione. Vengono interrogati tutti i guardiani: nessuno parla. Viene perquisito il suo appartamento: nessuna traccia. Per finire Bernd Matern e gli altri sono convocati presso la direzione distrettuale della Stasi, che ha la sua sede proprio accanto al Tierpark. L’interrogatorio dura ore, poi però di colpo li rilasciano senza che i funzionari siano riusciti a scoprire o a provare alcunché.

Matern non sa bene come siano andate le cose, ma lui e gli altri sospettano che qualcuno abbia informato Dathe e che il direttore sia intervenuto. Probabilmente avrà detto qualcosa del tipo: «Quegli uomini sono irrinunciabili per il mio Tierpark, non posso fare a meno di loro». E le parole di Dathe hanno il loro peso, anche se non è un membro della SED. Gode della massima libertà, come hanno dimostrato gli interrogatori privi di conseguenze per i suoi guardiani. Altrimenti Matern a quest’ora sarebbe già dentro.

Sa bene che il direttore deve barcamenarsi tra i pesi massimi del partito perché il suo Tierpark mantenga le necessarie libertà. Matern, però, non vuole più lasciarsi imporre limiti o confini. Vuole poter leggere liberamente i quotidiani occidentali e ascoltare radio AFN, la stazione dei soldati americani. Come molti altri finora ha accettato la nuova situazione a denti stretti. Ma le cose cambiano nel 1964, quando è chiamato a prestare servizio militare nell’NVA. Dopo mezz’anno decide di fuggire. Sa quali sono i rischi che corre. Tre anni prima è capitato al suo amico Günter, gli è andata storta.

Undici giorni dopo la costruzione del Muro, nella Mitte berlinese il ventiquattrenne aveva tentato di raggiungere la stazione di Berlino Lehrter, nel settore occidentale, attraversando i binari. Quando i Trapos lo avevano scoperto e avevano sparato dei colpi in aria, lui si era buttato nel canale navigabile. Stava quasi per raggiungere la sponda della salvezza, quando all’improvviso aveva smesso di nuotare.

Pochi giorni prima il Politbüro aveva ordinato ai poliziotti del confine della DDR di sparare a vista. Il proiettile aveva trapassato la nuca e la mandibola inferiore dello sfortunato giovane. Günter Litfin era stato la prima vittima del Muro.

Nonostante tutti i rischi, Matern tenta la fuga. È da parecchio che ha pianificato ogni cosa con precisione: insieme a un paio di amici, tramite l’aiuto di alcuni contatti nel settore occidentale, ha recuperato una barca con cui intendono attraversare il lago di Wannsee e approdare nei pressi della foresta di Grunewald.

Vengono catturati ancora prima di toccare riva. Le persone di contatto si rivelano collaboratori della Stasi. Matern deve farsi tre anni di prigione, ma nella sfortuna è pur sempre fortunato. Dall’anno precedente la Repubblica federale riscatta prigionieri politici della DDR scambiandoli con valuta estera; in questo modo Matern viene rilasciato ed espatriato.

Soltanto molto tempo dopo verrà a sapere di quanto Dathe si arrabbiò per non essere stato informato in tempo utile del suo tentativo di fuga. Probabilmente il direttore avrebbe voluto risparmiargli il carcere e riprenderlo al Tierpark. Ma Bernd Matern non sarebbe stato d’accordo.



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