Lore Pittacus - Lorien Legacies 03 - 2012 - La vendetta del Numero Nove by Lore Pittacus

autore:Lore Pittacus [Lore Pittacus]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Science Fiction, General, ebook
ISBN: 9788842921448
Google: Dc8kAAAAQBAJ
editore: Editrice Nord
pubblicato: 2013-08-27T22:00:00+00:00

17

Nell’istante stesso in cui Otto compare in mezzo alla stanza, sanguinante, corro da lui e poso le mani sulla sua ferita. Il sangue mi scorre tra le dita e lungo i polsi e, quando un’altra esplosione scuote la caverna, cadiamo entrambi a terra.

«Mi dispiace», sussurra Otto. «È colpa mia.»

«Sstt... Ti posso guarire. È la mia Eredità. Devi solo rilassarti per un attimo.»

Il gelo scorre dalle mie dita alle sue costole e Otto s’irrigidisce subito per il dolore. Le esplosioni continuano e lui sussulta ogni volta, ma io lo guardo profondamente negli occhi, cercando di convincerlo a restare con me. «Va tutto bene. Ci penserà Sei. Ce la caveremo.» Sembro davvero sicura di quello che dico, mentre cerco di convincere entrambi.

«Forse è arrivato il momento in cui muoio», dice Otto. «Forse il disegno era soltanto un po’ sfasato cronologicamente.»

Scuoto la testa. «No, non morirai.» Premo più forte, e finalmente la ferita comincia a restringersi, reagendo al contatto.

Nel caos, vedo Sei spingere Ella e Crayton dietro un ammasso di rocce cadute. Lei ci guarda, e dopo un istante io e Otto veniamo sollevati da terra e trasportati fino a unirci al resto del gruppo.

Quando ci mette giù, Sei dice: «Voi restate qui, mentre io divento invisibile e vado a vedere com’è la situazione. Tu guariscilo, Marina». Mi strizza l’occhio. La sua voce mi dice che ce la caveremo, se ognuno di noi si ricorda di che cosa è capace. L’unico modo di sopravvivere è restare uniti.

«Ci sto provando», replico, ma Sei è già invisibile.

Sotto le mie mani, i polmoni di Otto faticano a stare dietro alla mia capacità di guarire. Sento qualcosa muoversi dentro di lui, come se il suo corpo resistesse ai miei poteri. Non può essere, però. Le ferite sono più gravi di quanto pensassi oppure la mia Eredità sta venendo meno. Mi sto facendo prendere dal panico. Cerco di combattere la sensazione di nausea che mi assale. Devo concentrarmi su Otto, senza lasciarmi distrarre da ciò che accade intorno a noi.

Sento colpi d’arma da fuoco e le urla distanti dei Mogadorian. Posso soltanto immaginare quello che Sei sta facendo là fuori. È una guerriera spietata, quand’è necessario, estremamente pericolosa per chiunque.

«Come sta?» chiede Crayton, chinandosi su Otto e guardando alternativamente il dolore sul suo viso e il panico sul mio.

Ella prende la mano di Otto e gli dice: «Non ti preoccupare. Ti farà male, ma poi ti sentirai meglio. Fidati».

Quelle parole e il tono rasserenante hanno effetto su Otto, che annuisce tra le smorfie di dolore.

Sentiamo uno schianto assordante sopra di noi: il soffitto della caverna comincia a tremare e vi si aprono grosse crepe, che si allargano rapidamente. La volta diventa come un puzzle e i pezzi minacciano di staccarsi da un momento all’altro.

All’improvviso un masso delle dimensioni di un’auto piomba verso di noi. Non voglio sottrarre a Otto il mio tocco curativo, ma devo staccare le mani dal suo fianco per concentrare tutta l’energia e deviare quel macigno. Quando poso di nuovo le mani sulla ferita di Otto, mi sembra di dover ricominciare da capo.

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