LUDOVICO ANTONIO MURATORI by Costantino Luppi

LUDOVICO ANTONIO MURATORI by Costantino Luppi

autore:Costantino Luppi [Luppi, Costantino]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Giovanni Antonio Cybei: Busto in marmo di Ludovico Antonio Muratori

In mezzo alle sue continue elucubrazioni, ricevette di buon grado dal Duca anche l’incarico dell’educazione de’ suoi figli, nel 1711, né mai si mosse dalla patria, salvo che nell’autunno degli anni 1714-15, e nella primavera del 1716, perché dal Duca stesso, e per incarico di Giorgio I Re d’Inghilterra, fu spedito in compagnia del dottor Ercole Gherardi a ricercare ne’ più celebrati archivî e nelle biblioteche della penisola notizie e documenti onde scoprire ed illustrare l’origine comune delle due nobilissime prosapie degli Estensi in Italia, e dei Brunswick di Germania e d’Inghilterra. Fu in questa occasione che il Muratori potè raccogliere quell’immensa congerie di documenti, di cronache e di monumenti, che poscia da lui ordinati, commentati e illustrati costituiscono l’opera cui va in principal modo debitore della sua rinomanza, e della gratitudine perenne di tutti gl’Italiani.

Di ritorno dalla sua dotta peregrinazione in Italia, toccando il quarantaquattresimo anno di sua età, gli fu dal Duca conferito il priorato di Sant’Agnese di Ferrara, e la prepositura di Santa Maria Pomposa di Modena. Ciò valse ad accendere maggiormente nel Muratori le più belle virtù. Persuaso che la sua nuova condizione gl’imponesse maggiori doveri, e trovandosi anche più ricco di mezzi, fa sua gioia della beneficenza; per sua iniziativa, e per l’aiuto di altri caritatevoli personaggi, viene istituito in Modena il Monte di pietà pei poveri; colle elemosine somministra le medicine agli ammalati, solleva gli indigenti, dota le figlie oneste de’ poveri; visita i carcerati, predica e catechizza nella sua chiesa; consola gli sventurati ovunque li trova.

Esausto da tante fatiche s’ammala, 1720; ma ricuperata dopo alcuni mesi la salute, riprende i suoi lavori, 1721-22, raccoglie nuovi e preziosi materiali per l’illustrazione delle epoche meno conosciute della storia nazionale e comincia la stampa dell’opera immensa de’ Rerum Italicarum Scriptores dedicata all’imperatore Carlo VI, col concorso generoso di dodici nobili patrizî, nella tipografia del Palazzo Ducale, 1723. La stampa di quest’opera durò vent’anni, ma non impedì al Muratori di attendere nel frattempo alla pubblicazione d’altre opere minori. Trascorsi dieci anni di quell’immane fatica, affranto il corpo, ed impedito di adempiere coll’usato zelo ai suoi doveri di Parroco, dietro anche il consiglio dei medici, affidò la cura della parrocchia a Gian Francesco Soli Muratori, suo nipote, 1733.

Trovandosi alquanto più libero, nel 1738 pose mano a pubblicare anche le Antiquitates Italicæ Medii Ævi, altra opera colossale, e riputata il suo capolavoro. Giunto all’anno settantesimo secondo di sua età, 1744, non ancora esausta la sua prodigiosa attività dona all’Italia i suoi Annali che sono tuttora l’unica storia nazionale completa, e neppure questo fu l’ultimo de’ suoi lavori, poiché altri gli fecero seguito nei cinque anni che ancor gli durò la vita. A settantasette anni un fiero colpo di paralisia tolse a quest’uomo prodigioso, prima la luce degli occhi, 4 Dicembre 1749, indi la vita, tra le braccia del nipote Gian Francesco, 23 Gennaio 1750.

Il Tiraboschi, il Maffei e il Gaddi



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