Luna nuova (Urania Jumbo) by Ian McDonald

autore:Ian McDonald [McDonald, Ian]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Science Fiction, General
ISBN: 9788852088674
Google: 3nVmDwAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2018-08-01T05:56:30+00:00

7

«Strapazzarci come fossimo puttanelle.» Venti monitor sulla poltrona di assistenza vitale di Robert Mackenzie virano all’arancione. «E tra di loro c’era una puttanella.»

La notizia ha percorso la spina dorsale di Crogiolo alla velocità della luce, da un familiare all’altro: Duncan Mackenzie lascia Fern Gully. Inaudito. Impensabile. Un sacrilegio. Jade Sun ha supervisionato la delicata operazione di caricamento dell’unità di assistenza vitale del marito nella capsula di transito. Le sue parole sono state dolci, amabili e di incoraggiamento, e hanno lasciato il personale ausiliare tremante di paura. La capsula ha viaggiato a tutta velocità, sotto lo sguardo inceneritore degli specchi di fusione fino al vagone 27. Gli appartamenti privati di Duncan Mackenzie.

«Era una Joe Moonbeam» dice Duncan Mackenzie.

«Cerchi delle scuse per giustificare quello che è accaduto?» chiese Jade Sun, sempre rispettosamente un passo dietro la spalla destra di Bob Mackenzie.

«Non essere ridicola. Non è per la rissa, non è mai per una cazzo di rissa tra levapolvere.» La voce di Bob Mackenzie è un rantolo di respiratori: nei polmoni ha mezza Luna, a forza di inalare polvere per anni. «Ci hanno messo in ginocchio e ci hanno inculato per bene. Hai visto la rete? Asamoah, Vorontsov, anche i Sun ridono di noi. Anche l’Aquila di questa cazzo di Luna.»

«Noi non rideremmo mai delle tue sfortune, amore mio» dice Jade Sun.

«Be’, sei una cretina. Io lo farei se fossi in te. Brasiliani di merda su quelle moto da bambini.»

«Sono arrivati prima di noi» dice Duncan. «È stata sfortuna.» “Puzza come un appestato” si rende conto Duncan. Un fetore nauseabondo di escrementi, di urina acre, appena mascherato dai tamponi sterili e dai battericidi. Gli puzza la pelle, gli puzzano i capelli. Grasso, sudore rancido ed essudazioni. Gli puzzano i denti, quei denti orribili. Duncan non sopporta di vedere quei monconi ingialliti. Tanto meglio un pugno secco e preciso, e farli saltare via per non averli mai più sotto gli occhi. Ma questo ucciderebbe il vecchio. Un pugno gli sfonderebbe le fragili ossa che andrebbero a infilarsi nel purè del cervello.

«Una sfortuna?» replica Bob Mackenzie. «Abbiamo perduto tutto il nostro progetto del quadrante nord-ovest. Ci metteremo cinque anni a tirare fuori la nostra produzione di elio da questo cumulo di merda. Adrian lo ha saputo dall’Aquila in persona. Adrian sarà pure un viscido schifoso, ma sa come proteggere le sue soffiate. Qualcuno ha fatto trapelare la notizia. Uno di noi. C’è un traditore in mezzo a noi. E se c’è qualcosa che mi fa orrore, sono proprio i traditori.»

«Ho letto il rapporto di Eoin Keefe. Il nostro sistema di cifratura è inviolabile.»

«Eoin Keefe è un codardo che non rischia mai le palle per la famiglia.» Un passo dietro la spalla destra di Jade Sun: una presenza vaga e intimidatoria, quella di Hadley Mackenzie. Duncan odia vedere il padre nelle sue stanze private, ma è il patriarca, il più anziano, ne ha tutto il diritto. Non può soffrire Hadley, perché la sua presenza significa parole amabili e decisioni mormorate tra le fronde verdi di Fern Gully, decisioni a cui Duncan non partecipa.

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