Lupara nera by Giuseppe Casarrubea & Mario José Cereghino

Lupara nera by Giuseppe Casarrubea & Mario José Cereghino

autore:Giuseppe Casarrubea & Mario José Cereghino [Casarrubea, Giuseppe & Cereghino, Mario José]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2012-03-07T23:00:00+00:00


Ma l’esempio più clamoroso di spionaggio nazifascista legato al Vaticano è la figura singolare, assai poco conosciuta, di Giuseppe Cornelio Biondi. Un monaco benedettino incardinato nell’arcidiocesi di Venezia, dal cui patriarca dipende in quanto appartenente all’abbazia di Padova. Chi ha avuto modo di conoscerlo, come il maresciallo Giovanni Lo Bianco, co-estensore del “Rapporto giudiziario” sulle stragi di Portella della Ginestra e del successivo 22 giugno, lo descrive come un semplice filibustiere, citandolo appena in qualche riga.335 Al contrario, ci troviamo di fronte a una figura di grande interesse per capire il clima dell’Italia nella seconda metà degli anni Quaranta.

Spunta dall’ombra per un fatto di quotidiana routine nelle pratiche giornaliere dei nazifascisti o per un inspiegabile accidente, o per un gioco del destino. Solo che qui i giochi sono molto pericolosi e i giocatori sono nazisti incalliti, nemici degli ebrei e dei comunisti, fascisti disperati, ecclesiastici atterriti dalla “sovietizzazione” dell’Europa, servizi segreti stranieri interessati a mettere le mani sull’Italia e a utilizzare il “comunismo” per creare uno spauracchio generale.

Di Biondi si occupa il controspionaggio americano in Italia, che ritiene il monaco “uno dei più importanti casi a cui abbia lavorato recentemente”. Nel novembre ’44, Biondi attraversa le linee in compagnia di un altro agente, Eugenio Cesario (Decima Mas) che una volta catturato, canta. Biondi, al contrario, non svela tutto. Dice che si sposta in Italia per consegnare certe lettere e del denaro a non meglio precisati prelati dell’Urbe. Gli credono e lo accompagnano presso la sede del suo ordine a Roma. Gli agenti esaminano le lettere e dànno disposizioni perché il monaco non lasci la capitale fino alla fine della guerra. Una volta libero, però, si dilegua e raggiunge Siena dove è nuovamente arrestato. Alla fine confessa che il suo ingresso nell’Italia liberata è stato propiziato dall’Sd germanico. Deve riferire sugli sviluppi del comunismo nell’Italia liberata. Interrogato in “maniera intensiva”, risulta implicato in una importante missione di spionaggio politico: ottenere risposte a un lungo questionario che fornirà all’Sd informazioni preziose sul progetto di rompere l’alleanza tra la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Russia. Si tratta del celebre piano nazista del ’44 per unire gli Alleati occidentali e la Germania nazista contro la Russia di Stalin. Dal rapporto emerge anche, come abbiamo già visto, che l’intelligence germanica gestisce la scuola del Trupp 257 dell’Abwehr Kommando 212 agli ordini del sottotenente Tommaso Hubert Pfannenstiel, in località Dosson (Treviso). Vi sono reclutati gli Np di Ceccacci. Una scuola del Trupp 257 funziona anche all’isola di Sant’Andrea (Venezia) con lo scopo di compiere sabotaggi. Le lezioni riguardano l’uso di esplosivi e detonatori. 336

Anche Ragen parla di Biondi, nel già citato interrogatorio del 7 agosto ’45: “Biondi doveva raccogliere una serie di informazioni, in specie quelle riguardanti le opinioni politiche del Vaticano in rapporto alla situazione internazionale. Begus consegnò a Biondi un questionario che era stato preparato dall’Ufficio VI del ministero degli Esteri tedesco, di cui era responsabile Schellenberg, e la somma di 100.000 lire.”337 Il 3 novembre ’44 – ci conferma Fritz Kolbe,



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