Ma capita solo a me? by Peter Orner

Ma capita solo a me? by Peter Orner

autore:Peter Orner [Orner, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Gallucci


Ma nel regno dei racconti, dichiaro vincitore “Mio figlio l’assassino” di Bernard Malamud. Per arrivare a toccare il fondo dei rapporti tra padri e figli, a Dostoevskij gli ci vogliono settecento pagine; Malamud riesce a individuare il motivetto in poco meno di otto. A me basta pensare a questo racconto e immediatamente divento vulnerabile al rimorso patetico. E va bene, papà, mi hai messo all’angolo, ti voglio bene. Compongo subito il numero. Poco ci manca che esco dalla strada di montagna, ma lo compongo. Un numero di telefono che conosco come il mio nome8.

«Ciao, papà. Sto guidando in mezzo alle montagne, perciò la linea non è delle migliori, però ti volevo dire…»

«Chi parla?»

«Dimitri Karamazov»

«Oh, mi ricordo di te. Il piscialetto»

«Stavo riflettendo che Richard Nixon è stato trattato piuttosto male»

«Anche tu? Magari siamo parenti. Possibile sia bastata una piccola effrazione per farlo crocifiggere? In fondo non era neanche presente. Un caso da niente. Nella contea di Cook avrebbe comportato, al massimo, sessanta giorni di reclusione e una multa di cento dollari. Al massimo. Non fosse andato in Cina, avremmo tutti ai piedi zoccoli di legno. Cosa vorresti, che il nostro maggiore partner commerciale fosse l’Olanda? Sceglierei Nixon al posto di questo afroamericano effeminato in qualsiasi momento. Cosa credi, che questi arabi stiano scherzando? Come stai? Hai bisogno di soldi? Quanto?»

«Un migliaio»

«La linea è disturbata. Che hai detto?»

«Un migliaio!»

«Scordatelo!»

Mio padre non ha detto afroamericano. All’inizio di quella che sembra essere la sua senilità ha messo in campo un termine arcaico yiddish che non riprodurrò qui, però effeminato l’ha detto davvero. Un aggettivo ricercato, ma che rende l’idea.

(A questo punto, permettetemi di aprire una parentesi per avvertire che i personaggi e gli eventi qui descritti sono immaginati o, se reali, sono usati immaginativamente. Qualsiasi somiglianza a persone vere, vive o morte, è frutto di pura coincidenza e non era nelle intenzioni dell’autore.)

Ma non saranno certo le formule legali a proteggere questo figlio in particolare. O nessun altro. Immaginazione o no, non diventiamo forse tutti, in un modo o nell’altro, i boia dei nostri padri?

In “Mio figlio l’assassino”, Harry, il figlio, minaccia di uccidere il padre perché gli ha aperto la posta:

Se lo fai un’altra volta, non restare sorpreso se poi t’ammazzo. Non ne posso più d’essere spiato da te.

Harry, stai parlando con tuo padre.



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