Madama Sbatterflay by Luciana Littizzetto

Madama Sbatterflay by Luciana Littizzetto

autore:Luciana Littizzetto
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 978-8804624004
editore: Mondadori
pubblicato: 2012-01-01T05:00:00+00:00


La jolanda con la permanente

Fine anno, tempo di calendari. Chissà quali novità ci scaraventerà addosso il mercato? Un remake del calendario delle jolande di Oliviero Toscani? Sai che Olly qualche anno fa aveva pensato bene di fotografare una dozzina di jolande nude e crude. Dodici foto di tope sapiens, una per ogni mese dell’anno. Un calendario di pubi, insomma. Ma poi si dice pubi? Il plurale di pube, intendo... E sai per quale marchio Oliviero aveva fotografato le nature nature? Per sponsorizzare il Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale. Secondo me come foto erano più adatte a sponsorizzare pennelli da barba o i criceti canadesi. Olly, va bene che sei creativo, ma se parlando di “vera pelle conciata” ti è venuta in mente la jole, per un formaggio coi buchi cosa avresti fotografato? Comunque, erano dodici jolande linde e pinte e per nulla volgari, tutte carine, qualcuna sembrava perfino con la permanente, una ricordava addirittura la chioma di Giovanni Allevi. Ma, perché c’è un “ma”, la signora Maria Federica Giuliani, presidente della Commissione per le Pari opportunità del Consiglio comunale di Firenze, voleva ritirarlo dalla circolazione perché secondo lei avrebbe offeso le donne. L’amara Giuliani. Io non sono d’accordo. Personalmente, trovo molto più lesive della dignità della donna altre cose, quello che sta succedendo nei palazzi del potere in questo periodo, per esempio; o certe conduttrici televisive che sventolano tette e didietri anche quando presentano un programma sulle minoranze copte in Puglia o lo speciale sulla fisarmonica Farfisa. La Giuliani aveva anche aggiunto che le jolande non erano né rasate né depilate, come se fosse un’aggravante. Ma cosa vuol dire? Che se Toscani le fotografava dopo una ceretta brasiliana erano meno inquietanti? Una jolanda nature non è oscena, lo diventa nei calendari dove le pose sono volutamente provocanti per piacere ai maschioni. L’unica perplessità è che, dopo un po’, questa sfilza di pubi tutti uguali li trovo un po’ noiosi. Come distingui marzo da novembre? Aprile da dicembre? Potevano almeno variarle un po’ a seconda dei mesi: a gennaio la jolanda sotto la neve, a febbraio coi coriandoli, a marzo con la mimosa, in aprile con un pulcino nascosto nel pelo, e a Natale una jolanda con le sue due belle palline, con l’effetto Eva Robin’s.

Una cosa è certa. Tornerà il calendario Pirelli. E dentro cosa ci sarà? Foto di ombrelli? Tombini? Pneumatici? Pirilli? Non sarebbe male: “I pirilli del calendario Pirelli”. In quello dell’anno scorso c’erano venticinque foto di donne nude. Pensa te, chi l’avrebbe mai detto? Nota che i mesi sono solo dodici: o i mesi dell’anno scorso, per risparmiare, erano di quindici giorni, o non capisco. Comunque, in quel calendario lì c’erano tutte immagini di donne bellissime e nude: Milla Jovovich, Kate Moss, la nostra Margareth Madè. Il fotografo ha spiegato che quei nudi rivelavano l’anima. Posso dire? Se una è nuda, prima di tutto rivela qualcos’altro. A meno che l’anima non sia una cosa scura a forma di brioche, cosa di cui dubito. La cosa



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