Mai e poi mai (Fall Away, #4.5) by Penelope Douglas

Mai e poi mai (Fall Away, #4.5) by Penelope Douglas

autore:Penelope Douglas
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822724434
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2018-08-02T22:00:00+00:00


Capitolo 8

Kat…

Mentre avanzavo a passo svelto nella scuola diretta all’ufficio del preside, i miei tacchi battevano sul pavimento e il loro tacchettio echeggiava nel corridoio. Era la quarta volta quell’anno che venivo convocata dalla scuola di Jared per portarlo a casa o per incontrare il preside a proposito del suo comportamento.

Prima dell’estate precedente andava tutto a gonfie vele. Più o meno. Non avrei mai dovuto lasciarlo con Thomas. Da allora Jared era fuori controllo e sapevo anche perché, ma lui si rifiutava di farsi aiutare e io ero sul punto di impazzire. Grazie a Dio il bastardo ora era in galera.

Ma nonostante ciò, ormai il danno era fatto e mio figlio era cambiato. Era diventato come suo padre.

Spalancai la pesante porta di legno e irruppi nell’ufficio, fermandomi immediatamente per cercare Jared.

Quando lo vidi seduto con un altro ragazzo su una delle seggiole lungo la parete, lo attaccai.

«Bullismo?», sbottai. «Sono disgustata. Che ti dice il cervello?».

Jared mi ignorò; guardava fisso davanti a sé, annoiato.

«Non si è trattato di bullismo», borbottò qualcuno e guardai il ragazzino seduto a un paio di sedie di distanza. «Josh Rutgers è proprio un poppante».

Non l’avevo mai visto prima, ma immaginai che lui e Jared fossero in punizione insieme.

«E tu chi sei?», chiesi.

Sorrise, porgendomi la mano. «Madoc Caruthers. Sei la madre di mio fratello, eh?».

Madre di suo fratello. Caruthers. «Cosa?».

Registrai i suoi capelli biondi, i suoi penetranti occhi azzurri, le sue scarpe costose, il suo giubbino di pelle color cuoio e il risvolto alla moda dei suoi jeans… Oh, Cristo!

«Ma tipo, quanti anni hai?», chiese lui lanciandomi una lunga, quanto inappropriata, occhiata maliziosa. «Avevi dieci anni quando è nato Jared?».

«Caruthers», ripetei ignorando il suo tentativo di fare il cascamorto e avvicinandomi ai ragazzi. «Tuo padre è Jase Caruthers?».

«Sì, lo conosci?»

«No», risposi secca e mi voltai verso Jared. «Alzati».

Sollevò gli occhi al cielo e si alzò, seguendomi verso il bancone della segretaria.

Merda. Erano amici. Come facevo a non saperlo?

La signora Bauer, la segretaria del preside, ci vide e smise di fare quello che stava facendo. «Il preside aveva una riunione», mi informò, «ma Jared è sospeso per tre giorni. È tenuto a mantenersi comunque al passo con il programma. Lei deve firmare questo».

Prese un modulo e me lo mise davanti con una penna. La presi e iniziai a leggere. «Ma cosa è successo di preciso?».

«Un ragazzino stava dando fastidio a Tatum Brandt», rispose Madoc, avvicinandosi al bancone. «Così Jared e io gli abbiamo dato una lezione».

«Il ragazzino le stava solo chiedendo di accompagnarlo alla fiera scolastica», spiegò la signora Bauer. «E questi due hanno pensato bene di rubargli i vestiti mentre era sotto la doccia e di appenderli all’armadietto della signorina Brandt con un messaggio molto volgare scritto sulla biancheria intima».

Pronunciò l’ultima parte in un sussurro e sentii Maddoc ridacchiare, per poi scoppiare in una risata vera e propria, non appena anche Jared iniziò a sorridere accanto a me.

Mi girai verso di lui. «Perché hai fatto una cosa del genere a Tate?»

«Perché gli piace», intervenne Madoc.

«Sta’ zitto», ringhiò Jared.



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