Musso Guillaume - 2006 - Chi ama torna sempre indietro by Musso Guillaume

Musso Guillaume - 2006 - Chi ama torna sempre indietro by Musso Guillaume

autore:Musso Guillaume [Musso Guillaume]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, Romance
ISBN: 9788817060172
Google: CRHhCQkncHYC
Amazon: 8817030929
editore: Bur
pubblicato: 2011-11-27T23:00:00+00:00


SAN FRANCISCO, 25 DICEMBRE 1976 ILENA HA TRENT'ANNI ORE 16,48

In alto nel cielo, in mezzo alla bruma e al vento, un uccello dalle piume argentee trafigge le nubi per scendere verso San Francisco. Veloce come una freccia, sorvola Alcatraz e Treasure Island prima di posarsi su una delle due torri del Golden Gate. Gigantesco ed elegante, il celebre ponte attraversa due chilometri di baia, fino a Sausalito. I suoi smisurati piloni di metallo scintillante, solidamente ancorati al Pacifico, non temono né le gelide correnti né la fitta foschia che gli si avvolgono come edera intorno. Appollaiato sopra le onde, l'uccello protende il capo verso l'abisso e contempla la vita degli uomini che si agitano duecento metri più in basso. Sul ponte le auto si incrociano e sorpassano nel continuo, ordinato balletto che si dispiega lungo le sei corsie aperte al traffico. È assordante il fracasso di motori, colpi di clacson e lamiere vibranti. A un tratto, nel passaggio pedonale, compare una fragile donna che sembra una funambola sul filo. Una funambola che potrebbe cadere da un momento all'altro. Ilena non saprebbe spiegare che cosa sia andata a fare lì... È che non se l'è sentita di prendere l'aereo e tornare in Florida, e allora ha detto al tassista di fare dietrofront e riportarla in città. Poi, siccome bisognava pure andare da qualche parte, si è lasciata guidare dai suoi passi e i passi l'hanno condotta sul ponte. Adesso si trova sull'orlo dell'abisso, prigioniera di una sofferenza intollerabile che non aveva nemmeno idea fosse possibile. Tutti la credono un tipo forte, solido e con la testa sulle spalle, ma è un'immagine ingannevole. In realtà è una ragazza vulnerabile, indifesa, alla mercé di una piccola frase di cinque parole: "Non ti amo più, Ilena". Una frase che in meno tempo di quanto ne occorra per pronunciarla ha fatto crollare ogni sua certezza, privandola di tutta la forza e la gioia di vivere. Si avvicina al parapetto per guardare l'oceano. È una vista inebriante, che da le vertigini. Il vento soffia a mulinelli e le onde si rompono con zampilli di spuma, sicché il mare pare ribollire. Elliott era tutta la sua vita. Che ne sarà di lei, senza di lui? Si sente debole e smarrita, sopraffatta da un dolore troppo forte perché lo si possa mitigare. D'un tratto continuare a vivere le fa più paura che morire. Capisce, adesso, perché i suoi passi l'hanno guidata fin lì. E si getta nel vuoto. Ci mette quattro secondi a cadere dall'alto del Golden Gate. Quattro secondi per l'ultimo viaggio. Quattro secondi che sono una vera e propria no man's land tra due mondi. Quattro secondi in cui non si è più realmente vivi e non si è ancora realmente morti. Quattro secondi nel vuoto. Gesto di libertà o follia? Di coraggio o debolezza? Quattro secondi al termine dei quali si colpisce l'acqua a centoventi chilometri all'ora. Quattro secondi al termine dei quali... ... si muore.

SAN FRANCISCO, 25 DICEMBRE 1976 ELLIOTT HA TRENT'ANNI ORE 17,31

La notte scende presto d'inverno.



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