Nel Vento E Nel Ghiaccio: Cervino, Un Viaggio Nel Mito by Paolo Paci

Nel Vento E Nel Ghiaccio: Cervino, Un Viaggio Nel Mito by Paolo Paci

autore:Paolo Paci
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Historical, General
ISBN: 9788820092924
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2015-06-13T22:00:00+00:00


Al di là della «regola» di Mummery, la storia del Cervino segue, e talora precorre, l’evoluzione classica dell’alpinismo. Una vetta viene dapprima conquistata per il suo versante più facile (quello che diventerà la via normale), poi per tutte le creste, quindi per le pareti lungo le linee di maggior debolezza (canaloni, diedri, sistemi di fessure…). Terminata questa prima fase esplorativa, la vetta in questione entra nella fase sportiva, con la ricerca di itinerari più difficili sulle pareti, le prime invernali, le prime solitarie, le prime solitarie invernali, i concatenamenti… fino a consumare ogni centimetro quadrato della montagna e a non lasciare più spazio né alla fantasia né al mistero.

«La Cresta Furggen, che sta tra la parete est e la parete sud, fu l’ultima delle quattro creste principali del Cervino a essere conquistata», prosegue Gogna. «Ma anche la sua storia è da raccontare, perché niente è mai davvero semplice sulla Gran Becca e anche la Furggen non sfugge alla regola: infatti fu conquistata tre volte.»

La prima volta chiama in causa nientemeno che il «cantore del Cervino», Guido Rey. Il quale, molto aulico con la penna, si dimostrava anche molto creativo in arrampicata. Da un decennio, fin dalla fine degli anni Ottanta dell’Ottocento, tentava quella cresta, ma lo strapiombante tratto finale l’aveva sempre respinto. E pare che avesse fatto solenne giuramento, nelle mani del presidente del CAI, di non tornarci più. Ma l’ambizione fu più forte e nell’agosto 1899 ecco Rey di nuovo alle prese con il «suo» problema: questa volta però il fecondo scrittore ha un asso nella manica, una corda che le sue guide gli lanceranno dalla cima: e infatti si è specificamente allenato, su un trapezio casalingo, per fortificare le braccia allo scopo. Nemmeno questo però funziona, la corda calata dall’alto ha la perniciosa tendenza a oscillare e allontanarsi dalla parete, tanto che Rey si trova ben presto sfiancato e deve rinunciare. «E se provassimo con una scala?» suggerisce qualcuno. Tre giorni dopo, il trucco è perfezionato e Rey si arrampica come un gatto sulla scala di corda per gli ultimi metri della Furggen: «Per primo, io ho toccato sia in salita, sia in discesa, ogni punto della Cresta di Furggen: ne ho, per così dire, preso possesso» scrive trionfalmente.

Dice Gogna: «Rey, che pure è stato un ottimo alpinista, si rivela fuori dalla storia. Già dieci anni prima Mummery aveva stabilito dei parametri etici nella pratica alpinistica: quando era tornato sconfitto dalle placche del Dente del Gigante dichiarando che era impossibile scalarle by fair means». E quell’espressione, by fair means, con mezzi leali, sarà per molti anni a venire un faro nella pratica dell’arrampicata.

La seconda «conquista» della Furggen è quella ufficiale: ci riesce Mario Piacenza con due guide di Valtournenche, Jean-Joseph Carrel e Joseph Gaspard (il protagonista del già citato La guerra di Joseph di Enrico Camanni). In gran segreto l’imprenditore biellese effettua diverse ricognizioni, a partire dal 1907, sempre camuffandole per spedizioni fotografiche, finché nell’agosto 1911 riesce nella scalata. Giunti agli strapiombi, li aggirano piegando sul versante sud,



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