orevacam 100 - Munro Alice by In fuga By orevacam

autore:In fuga By orevacam
Format: epub
pubblicato: 2013-10-12T16:00:00+00:00

Rimetti a noi i nostri debiti

Uscirono dal paese verso mezzanotte – Harry e Delphine seduti davanti, Eileen e Lauren, dietro. Era una notte serena, e la neve era scivolata giú dagli alberi, ma non si era ancora sciolta né a terra né sui massi sporgenti lungo la strada. Harry fermò la macchina nei pressi di un ponte.

– Qui può andare.

– Potrebbe vederci qualcuno, – disse Eileen. – E magari venire a vedere che cosa stiamo facendo.

Lui riprese a guidare. Svoltarono nella prima stradina di campagna, dove scesero tutti dall’auto e si avviarono con cautela giú per una breve discesa, tra neri cedri intricati. La neve produceva un leggero crepitio, benché il terreno sottostante fosse molle e fangoso. Lauren aveva ancora addosso il pigiama sotto il cappotto, ma Eileen le aveva fatto mettere gli scarponcini.

– Qui va bene? – domandò Eileen.

– Non è molto lontano dalla strada, – disse Harry.

– Può bastare.

Questo accadde l’anno dopo che Harry aveva lasciato l’impiego presso un giornale, a causa di un esaurimento. Acquistò il settimanale di quel piccolo centro che ricordava dai tempi dell’infanzia. La sua famiglia aveva una seconda casa in riva a uno dei tanti laghetti della zona, e Harry ricordava di aver bevuto la sua prima birra in un hotel sullo stradone. Ci andarono a cena la prima domenica in paese: lui, Eileen e Lauren.

Il bar però era chiuso. Harry e Eileen dovettero bere acqua.

– E perché poi? – fece Eileen.

Harry rivolse al proprietario dell’hotel, nonché loro cameriere, un’espressione interrogativa.

– È perché è domenica? – chiese.

– Non abbiamo la licenza –. Il titolare aveva un accento forte e, si sarebbe detto, sprezzante. Indossava camicia e cravatta, un cardigan e pantaloni dentro i quali sembrava essere cresciuto: molli, sdruciti, lanuginosi, come una sovra-pelle ingrigita e squamosa che imitasse quella vera sottostante.

– È cambiato rispetto a una volta, – disse Harry e, vedendo che l’altro non rispondeva, procedette a ordinare roast-beef per tutti.

– Cordiale, – disse Eileen.

– Modello europeo, – ribatté Harry. – Questione di cultura. Non si sentono in dovere di sorridere perennemente –. Indicò alcuni dettagli della sala da pranzo che erano rimasti invariati: il soffitto alto, la ventola che girava al rallentatore, perfino il fangoso dipinto a olio di un cane da caccia con in bocca un volatile dal piumaggio color ruggine.

Sopraggiunsero altri clienti. Una famiglia. Bimbette in scarpe di vernice e scomodi abitini da festa, un piccolo ai primi passi, un adolescente in giacca e cravatta, mezzo morto per la vergogna, vari genitori e genitori dei medesimi: un vecchio svagato e ossuto e una vecchia seduta tutta storta in una sedia a rotelle, con un bouquet di fiori appuntato al vestito. Una qualsiasi delle dame fasciate da quegli abiti a fiorami ne avrebbe fatte quattro, di Eileen.

– Anniversario di nozze, – sussurrò Harry.

Uscendo dal locale si fermò per presentare se stesso e la famiglia, per far sapere di essere il nuovo direttore del settimanale, e per porgere le proprie congratulazioni. Sperava non si dispiacessero se prendeva nota dei loro nomi.

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