Papalagi by Tuiavii Di Tiavea

Papalagi by Tuiavii Di Tiavea

autore:Tuiavii Di Tiavea [Tiavea, Tuiavii di]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri
pubblicato: 2011-07-17T22:00:00+00:00


Il Papalagi ha impoverito Dio

Affinchè uno non prenda le cose che un altro ha dichia-rato essere le sue, viene stabilito molto precisamente con IL PAPALAGI ha un modo di pensare particolare ed estrema-leggi speciali cosa appartiene e non appartiene a uno. In mente contorto. Pensa sempre a come qualcosa possa Europa ci sono persone che non fanno altro che sorveglia-essergli utile e a come averne ragione. Pensa sempre a re che nessuno violi queste leggi, e che al Papalagi non una sola persona, non a tutte quante. E questa persona è venga tolto niente di quel che lui ha preso per sé. Il lui stesso.

Papalagi vuole convincersi così di aver davvero conqui-Se un uomo dice: «La mia testa è mia e non appartiene stato un diritto, come se Dio gli avesse veramente ceduto ad altri che a me», le cose stanno proprio così, e nessuno la sua proprietà per sempre. Come se gli appartenessero può obiettare niente. Nessuno ha più diritti sulla propria davvero la palma, l’albero, i fiori, il mare, il cielo e le sue mano della persona stessa cui appartiene. Fino a questo nuvole.

punto do ragione al Papalagi. Ma lui dice anche: la palma Il Papalagi deve fare tali leggi e avere tali guardiani per è mia. Perché si trova proprio davanti alla sua capanna.

il suo molto «mio», in modo che chi ha poco «mio», o non Proprio come se l’avesse fatta crescere lui stesso. La.

ne ha affatto, non possa prendere niente del suo «mio».

palma però non è affatto sua. Non lo sarà mai. È la mano Perché dove molti prendono molto per sé, ce ne sono di Dio che dalla terra si tende verso di noi. Dio ha molte molti che non hanno niente tra le mani. Non tutti conosco-mani. Ogni albero, ogni fiore, ogni filo d’erba, il mare, il no i trucchi e i segnali segreti per avere molto «mio», ed è cielo con le sue nuvole, tutte queste sono mani di Dio.

necessario un particolare tipo di valore che non sempre va Possiamo afferrare queste mani ed esserne contenti, ma d’accordo con quel che chiamiamo onore. E può benissi-non possiamo dire: la mano di Dio è la mia mano. Questo mo essere che quelli che hanno poco tra le mani siano i però è quel che fa il Papalagi.

migliori di tutti i Papalagi. Ma sicuramente non ce ne sono

«Lau» nella nostra lingua significa mio, e anche tuo: molti.

sono quasi la stessa cosa. Nella lingua del Papalagi inve-I più derubano Dio senza ritegno. Non sanno fare diver-ce non ci sono parole con significati più diversi di «mio» e samente. Spesso non si accorgono nemmeno di fare qual-

«tuo». È mio quel che appartiene unicamente e solamente cosa di male: proprio perché tutti fanno così senza darsi pensiero e provare vergogna. Alcuni ricevono il loro molto E questo «mio» lo tormenta e si prende gioco di lui dicen-

«mio» dalle mani del padre al momento della nascita. A do: «Poiché mi hai tolto a Dio, io ti torturo e ti procuro molti ogni modo Dio non ha quasi più niente, gli uomini gli dolori».



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