Punto di rottura by G.L. Barone

autore:G.L. Barone
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
ISBN: 9788890566127
editore: Visus Edizioni
pubblicato: 2011-05-28T22:00:00+00:00

Capitolo 60

Paxton era il vice direttore della PR Newswire, un omino con barba grigia e occhietti piccoli, vestito in jeans e giacca blu.

Daniel lo salutò con cordialità e non perse tempo. «Hai trovato qualcosa su Kile Apolidis?»

Erano amici praticamente da sempre, erano cresciuti nello stesso quartiere ed avevano frequentato le stesse scuole.

Paxton stava leggendo un serie di documenti sulla sua scrivania. «Purtroppo pare sia scomparso.»

«Scomparso?» ribadì incredulo Daniel. «Ma se io ho visto una sua foto. Una settimana fa era ad Atene.»

«Purtroppo nessuno sa niente, qui a New York. Sembra sia sparito nel nulla.»

Daniel rimase in silenzio per diversi istanti, era certo che Paxton sarebbe riuscito a rintracciare Apolidis.

«In compenso ho qualcos’altro per te!»

«Cosa?»

«Ricordi Preston Soderbergh?»

«Lo spione?! Quello che perde ai cavalli molto più di quanto guadagna?!?»

«Proprio lui», disse sorridente Paxton. «Non fu lui a raccontarti la storia su Apolidis all’epoca del processo?»

Daniel storse il naso. «Sì, mi disse qualcosa, ma niente che giudicammo degno di poter essere pubblicato.»

«E perché?»

«Perché non c’era nessun riscontro obiettivo. Sembrava che avesse inventato una storia solo per raggranellare qualche soldo da perdere alle corse.»

«Se non ricordo male, però, le notizie su Apolidis le usasti.»

«Qualcosa. Ma ti ripeto, non è uno affidabile.»

Paxton si assestò sulla sedia e guardò dritto negli occhi Daniel. «So che Soderbergh non ti piace. Non piace nemmeno a me. Ma ora sembra l’unico in grado di darti qualche informazione su Apolidis. Credo valga la pena di incontrarlo.»

«Soderbergh non è ritenuto affidabile neppure dalla sua agenzia, non l’hanno esiliato in uno schedario a giocare a carte con i custodi?»

«Sì, ma in ogni caso dice di sapere qualcosa. Hai altro in mano per non provarci neppure?»

Daniel scosse il capo. «Io ti avevo chiesto notizie su Kile Apolidis, non di scovare Preston Soderbergh.»

«Veramente è stato lui a trovare me.»

«Cosa ti ha detto?»

«Niente. Solo che vuole incontrarti. Credimi, Soderbergh è l’unico che sembra volere parlare», Paxton appuntò un indirizzo su un foglio di carta e lo diede a Daniel. «Incontralo, non hai niente da perderci.»

Daniel si alzò dalla sedia, d’un tratto sembrò convinto. Il fatto che fosse stato Soderbergh a contattare il suo amico Paxton, poneva le cose da un altro punto di vista. Prese il foglietto e lo mise in tasca.

Paxton lo guardò dritto negli occhi, ma fu Daniel a parlare per primo. «Grazie, Roger. Scusami se sono stato brusco.»

«Ah, Daniel. Un’ultima cosa. Volevo farti le condoglianze.»

«Grazie.»

«…e poi, visto il momento, avevo pensato che magari ti avrebbe fatto piacere cambiare aria, per qualche tempo…»

«Cosa intendi dire, Roger?»

«Il nostro corrispondente dall’Italia si è appena licenziato, potresti andare tu al suo posto. La Toscana è un posto tranquillo. Lì potresti riprendere le forze e… magari… col tempo…»

«Grazie Roger, ma ho altro in mente!»

«Come preferisci, ma promettimi di pensarci.»

Daniel sospirò. «Ok, grazie. Ci penserò», disse senza la minima intenzione di farlo.

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