Ragazza del 2051 by Barbara Paul

Ragazza del 2051 by Barbara Paul

autore:Barbara Paul
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
editore: Mondadori
pubblicato: 1980-05-14T22:00:00+00:00


QUANDO DIO CI CHIAMA

DOBBIAMO RISPONDERE.

21

Una volta sull’aereo, Fred Downer spiegò a Angie che più tardi, nel pomeriggio, doveva andare alla Camera dei Deputati.

— Ho promesso di parlare a favore di un disegno di legge che chiede al governo di finanziare la costruzione di un nuovo tipo di sistema di trasporto rapido, che dovrebbe unire tre stati del sud.

— Un deputato del Wyoming che incoraggia il governo a spendere per il sud?

— Succede continuamente. L’idea è che più le voci a favore vengono da tutte le parti, più la legge merita di essere approvata. Il che non inganna nessuno, naturalmente.

— Vi interessate particolarmente di trasporti?

— No, non ho la più pallida idea dei trasporti — disse lui, ironico.

— Allora come mai...?

— Come mai sostengo questa legge? È così che si fanno approvare le leggi, Angie. Tu voti per la mia, io voto per la tua. Tu mi aiuti a non fare approvare questa, io ti aiuto a non farne approvare un’altra. È il sistema del baratto.

Angie considerò l’uomo seduto vicino a lei con rinnovata meraviglia. Il commercio di voti che vigeva tra i parlamentari non era affatto un segreto, ma i politici ne parlavano sempre così apertamente? E con le persone che conoscevano appena?

A Washington, Angie si ritrovò a dover seguire passo passo Fred in un ambiente frenetico e per lei estraneo. Così si sentirà lui nel nostro Istituto, pensò. Un estraneo. Fred le diede la tessera d’ingresso per la tribuna dei visitatori, e Angie si sedette e ascoltò il deputato del Wyoming parlare a favore del disegno di legge per il rapido collegamento di tre stati del sud.

Parlava sciolto e bene. Riuscì ad attrarre l’attenzione di parecchi deputati che non si erano curati minimamente dell’oratore precedente. La voce di Downer aveva assunto un tono persuasivo che lui non aveva mai mostrato durante le conversazioni private. Angie si rese conto d’un tratto che, contrariamente a quanto Eva e lei avevano pensato, il signor Frederick Downer doveva essere molto convincente nelle sue campagne elettorali. Non c’era da meravigliarsi che i meridionali avessero richiesto il suo appoggio.

— Non immaginavo proprio che foste un oratore così bravo — gli disse Angie, a cena.

— È il mio unico talento — disse lui con uno strano misto di orgoglio e modestia. — Quando vidi che alla scuola di legge vincevo i finti processi sulla base di prove inconsistenti e di elaborati sproloqui, capii che ero destinato a fare l’uomo politico.

Ancora quella modestia così poco consona alla sua professione. Quanto di quella modestia era solo recita?

Fred chiese: — Come mai durante le vostre Visite non siete mai riuscita a vedere il Re Lear?

— Il mio oggetto di studio era Elisabetta Prima — disse Angie — e dal momento che il Re Lear fu scritto dopo la morte della regina, non mi fu permesso di tornare nel passato a vederlo. Per via delle Restrizioni McMeecham, ricordate?

— Sì, certo. — Downer sorseggiò il vino. — Ricordo che votai contro le Restrizioni, anche se è servito a ben poco.

— Sempre per via di quei baratti di cui mi parlavate oggi?

— Certo.



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