(Rogues Redeemed 06) Sì, mio amore by Mary Jo Putney

autore:Mary Jo Putney [Putney, Mary Jo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-08-01T12:00:00+00:00

17

Kai e Signy affidarono una trepidante Tilda a Hilda Barnes, l’amica di Signy a Skillness, che accolse cordialmente in famiglia la ragazza. Poi Hilda invitò Signy e il nuovo laird ad alloggiare a casa sua mentre si trattenevano nella cittadina.

Signy presentò Ramsay ai mercanti, agli armatori, ai capitani e ai marinai locali, quasi tutti disponibili ad accettare e riconoscere volentieri la sua recente autorità, anche se il proprietario di una goletta peschereccio che trasportava carichi di aragoste a Londra sfidò il nuovo laird a un incontro di lotta. Kai vinse la sfida, ma solo per un soffio.

Al termine del match, l’uomo offrì da bere a Ramsay e ai marinai che avevano assistito in una taverna del porto. Prima che Kai rientrasse un po’ barcollante a casa dei Barnes, erano diventati tutti grandi amici. Era impossibile immaginare una situazione politica più diversa dal protocollo diplomatico follemente complicato della Sublime Porta a Costantinopoli. Ramsay preferiva di gran lunga l’informalità e la schiettezza delle Thorsay.

Visitarono uno dei linifici più importanti e redditizi dell’arcipelago, il quale era diretto da una fiera e anziana donna di alti principi ma dalla lingua assai tagliente, che ricordava a Ramsay sua nonna Caitlin. L’autorevole direttrice lo informò che il lino veniva coltivato nelle Thorsay fin dai tempi dei vichinghi, e che i suoi telai e filatoi producevano il miglior tessuto di tutta la Gran Bretagna. Ramsay non avrebbe mai osato contestarla.

A Burnbray visitarono il sito in cui sorgeva l’antica chiesa cristiana con i ruderi ancora più antichi scoperti nella cripta. Ramsay avrebbe dedicato volentieri una settimana a esaminare le rovine e a prendere appunti se Signy non l’avesse trascinato via quasi a forza. Fortunatamente i suoi disegni e schizzi vari del sito erano tanto precisi quanto eleganti nel tratto, perciò Kai li avrebbe studiati più a fondo in seguito.

Trascorsero la maggior parte delle notti come ospiti di riguardo in casa di eminenti personalità locali, anche se passarono una notte in un fienile che si rivelò occupato da un gallo, il quale si dimostrò fin troppo sveglio, cominciando a cantare a squarciagola ininterrottamente fin dall’alba spaventosamente precoce del lungo giorno dell’equinozio di fine inverno. Signy se la rise e sgomitò Ramsay nel costato quando questi tentò di girarsi dall’altra parte e di affondare la testa sotto il fieno per ronfare ancora un po’.

La parte preferita di Kai in quel primo viaggio fu scoprire che lui e Signy riuscivano a riconquistare gran parte del loro precedente, rilassato cameratismo, anche se per tutto il tempo mantennero tra loro le distanze dal punto di vista fisico. Ramsay odiava il pensiero che presto lei se ne sarebbe andata. Eppure, come avrebbe potuto chiederle di rimanere quando lui era stato tanto fortunato da poter viaggiare in lungo e in largo per anni?

Poteva solo sperare che non stesse via troppo a lungo. Più tempo passava con lei, più desiderava che restasse sempre con lui, sia a letto sia al tavolo da colazione ogni sacrosanta mattina. Signy rendeva ogni giorno più luminoso e allegro, una caratteristica preziosa in quei cupi e tempestosi territori nordici.

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