Roversi Paolo - Enrico Radeschi 02 - 2016 - La mano sinistra del diavolo by Roversi Paolo

Roversi Paolo - Enrico Radeschi 02 - 2016 - La mano sinistra del diavolo by Roversi Paolo

autore:Roversi Paolo [Roversi Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, Historical, Radeschi 02
ISBN: 9788842542254
Google: iksrPwAACAAJ
editore: Ugo Mursia Editore
pubblicato: 2009-12-14T23:00:00+00:00


XXII

La ragazza iniziò a sospirare. Poi mugolò dolcemente. Sebastiani le stava mordicchiando il piercing sull'ombelico. Lei si contorceva, mentre la lingua di lui le esplorava il ventre.

Quella sera, le cose erano filate esattamente come aveva sperato il vicequestore. Lei si chiamava Marina, aveva ventitré anni, ed era la sua simpatica frequentazione del momento. Da quando sua moglie se n'era andata, identificava con quell'espressione le sue storie. La signora l'aveva piantato per mettersi con un professore di matematica che, diceva, le dava più sicurezza.

Marina faceva la commessa in un negozio di scarpe di corso Venezia. Altissima con una cascata di capelli castani sulle scapole, sempre vestita come una modella, unghie impeccabili e trucco perfetto nonostante otto ore trascorse ad annusare i piedi dei clienti. Le commesse del centro erano un ambito trofeo per il poliziotto. Belle, disponibili e amanti delle cose che piacevano a lui: bei vestiti, bei ristoranti, buon sesso, senza troppe complicazioni il mattino dopo.

Per la cena Sebastiani aveva scelto un ristorante specializzato in pesce di via Molino delle Armi. Si era fatto riservare un tavolo tranquillo e una bottiglia di Pouilly Fumé, cantina Dagueneau del 2002. Un bianco dal bouquet complesso profumato di agrumi, frutti gialli ed esotici.

Anche per l'acqua aveva scelto la Francia, Chateldon effervescente naturale.

La cena era stata all'altezza: ostriche di Normandia, frutti di mare, aragosta e champagne Mumm con fragole e panna per chiudere.

Erano al secondo appuntamento. Al primo giro, come da manuale, solo un aperitivo e un bacio furtivo. Per portare a casa il risultato quella sera, Sebastiani si era presentato con un completo scuro di Armani che faceva pendant con i suoi capelli brizzolati, sigaro a un angolo della bocca, sguardo penetrante. Argomenti scelti abilmente e collaudati: le sue immersioni nel Mar Rosso per visitare relitti sommersi e le escursioni enologiche, l'ultima delle quali nello splendido Sud Africa. A seguire il solito repertorio di complimenti e promesse che non avrebbe mai mantenuto.

Banalità dopo banalità, erano finiti a letto.

La ragazza aveva seni piccoli e turgidi, lunghissime cosce bianche e un perizoma di pizzo nero davvero minimo. Mentre lo sfilava, Sebastiani ebbe come un flash improvviso: il lavoro lo veniva a cercare anche lì. L'inconveniente di fare lo sbirro, si diceva in occasioni come quelle, è che di notte non puoi dimenticare quello che vivi durante il giorno. L'immagine che rivide fu quella della ragazza trovata morta nella fossa. Depilata come quella che le stava di fronte. Stessa età perfino.

Poteva essere Marina quella là sotto.

Il licantropo lo perseguitava.

Il fuoco si spense. Lui si bloccò, lei smise di gemere.

«Che ti succede? Non ti piaccio?»

Lui non riusciva a parlare. In mente, fissa, l'immagine della morta.

Marina però non era tipa da perdersi d'animo. Come quando un cliente era indeciso su un acquisto: andava incoraggiato. Lo sapeva.

La sua testa di capelli ricadde dolcemente sul basso ventre di lui.

L'immagine dell'omicidio sfumò lentamente dalla mente di Sebastiani. Come alla fine di un film quando l'inquadratura va sfuocandosi.

O qualcosa del genere.



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