Salto nel buio by Cosimo Vitiello

autore:Cosimo Vitiello [Cosimo Vitiello]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: 1230000234954
editore: MiCla Libri
pubblicato: 2021-03-02T00:00:00+00:00

Mentre ritornava alla banchina dove la Bullkaser era attraccata, ripensava alla ramanzina appena sorbita. Non capiva perché Stovsky si fosse arrabbiato a quel modo, lei non avrebbe potuto far niente anche se si fosse accorta dei residui dello strappo.

L’incrociatore era ancora in mano ai tecnici quando arrivò. Appena mise piede sulla nave un uomo in tuta, con le mostrine da tecnico, le porse un memmy con gli aggiornamenti ai manuali tecnici di bordo. Erla prese in mano la memoria e si diresse verso la sua cabina. Staffel era seduto sulla poltrona di comando e con un visore portatile controllava alcuni dati.

«Ah capitano, hanno quasi finito. Ho letto l’ordine del giorno alla compagnia, siamo di nuovo in missione, come mai così presto? E la nostra licenza?» chiese l’ufficiale appena la vide.

«Nessun permesso, per ora. Cosa manca ancora per finire?» rispose, prendendo in mano il visore e dando un’occhiata alle cifre.

«Solo i rifornimenti, e poi siamo pronti per ripartire. Gli uomini sono già tutti a bordo.»

«Bene. Appena ha finito venga da me» e si chiuse nella sua cabina.

Il visore sulla scrivania mostrava l’avviso di un messaggio dal comando nella sua casella personale. Come si aspettava, da lì a quindici minuti avrebbe avuto una rotta prioritaria riservata, così da saltare subito senza attendere il traffico locale. Approfittò di essere ancora connessa con la rete di Galileo per inviare un messaggio ai suoi genitori, quindi infilò il memmy e scaricò gli aggiornamenti. Aveva sperato in una breve pausa per riprendersi dalla missione, forse era ancora abituata ai ritmi di quando prestava servizio al comando centrale.

I suoi compagni di accademia vedevano in lei una che aveva avanti tutte le porte aperte, una facile carriera senza imprevisti, dritta agli alti comandi. Con un padre generale non poteva essere altrimenti. Ma a lei non interessava sfruttare il nome di suo padre, amava quel lavoro e lo avrebbe fatto comunque. La infastidiva non poco essere stata ripresa, per quanto fosse pienamente convinta che le cose non sarebbero cambiate se avesse fatto ciò che diceva il comma quindici. Sospirò in cuor suo concentrandosi sulla pagina degli aggiornamenti che l’attendeva sullo schermo.

Poco dopo Staffel bussò con due tocchi alla porta, si affacciò avvertendola che erano pronti. Erla lo invitò a entrare e aggiornò il suo secondo sull’ordine di missione.

«Ma non sarà pericolosa? Potremmo trovare le persone che hanno fatto saltare la nave, dovremmo partire in due.»

«Non si preoccupi, Staffel, probabilmente a quest’ora non troveremo più nulla, e poi dovrebbero arrivare delle navi per studiare i residui dell’esplosione», guardò l’orologio e riprese: «Andiamo, è quasi ora».

La plancia ora era occupata dai tre sottufficiali di turno, in attesa dei suoi ordini, sembrava non si fossero mai allontanati dai loro visori. Erla senza indugiare diede l’ordine al pilota di portare l’incrociatore fuori dalla banchina, si appoggiò allo schienale della sua poltrona e osservò le placide manovre di allontanamento. Il computer, dopo aver verificato l’aerovia prioritaria assegnata, eseguì tre salti consecutivi.

Con le coordinate in loro possesso si ritrovarono in breve nello spazio dove avevano rinvenuto la Silent, o perlomeno quello che ne rimaneva.

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