Se mi baci non vale (Italian Edition) by Valentina Vanzini

autore:Valentina Vanzini [Vanzini, Valentina]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-02-02T23:00:00+00:00

CAPITOLO 9

«Santo cielo, aveva 39 di febbre, poverino. Una vera tragedia!»

Lady Charlotte si mette una mano sulla faccia e accenna un singhiozzo. Mio padre le posa una mano comprensivo sulla spalla e annuisce quasi gli avessero diagnosticato un mese di vita. Sono passate diverse ore da quando William è tornato. Ha riposato per tutto il giorno, ma non si è ancora ripreso. Soprattutto sua madre non ha ancora smesso di lamentarsi delle sue condizioni di salute, lagnandosi e frignando.

Anche ora che siamo seduti a tavola per la cena è un fiume in piena. In effetti William non si sente per nulla bene, ma non è niente di più che un po’ di influenza. Non fa che tossire e ha la febbre, per questo il medico – che è stato chiamato d’urgenza da Lady Charlotte – gli ha prescritto antibiotici e tanto riposo. Ho passato quasi tutta la giornata nella sua stanza per fargli compagnia. Leopold ci ha portato la cena lì e io, da brava infermierina, mi sono persino spinta a imboccarlo. È spaventoso quello che riesce a fare il senso di colpa.

L’unica nota positiva è che non ho avuto Cesare fra i piedi visto che è andato a Falmounth per fare qualche foto e tornerà domani. In più i miei genitori sono tornati da Tintagel totalmente cambiati. Mia madre ha gli occhi che luccicano per la felicità e le guance perennemente arrossate. Mio padre non fa che sorridere e sussurrarle qualcosa all’orecchio. Entrambi sembrano ringiovaniti e il merito è tutto dell’amore. E di tanto sesso suppongo. Visto che la pelle di mia madre luccica, proprio come diceva Izzie.

E io? Senza considerare il fatto che non vedo ombra di un orgasmo da settimane, continuo a essere tormentata da strani pensieri. Sarà l’astinenza forzata, sarà che non ho chiuso occhio stanotte, ma continuo a ripensare a quella maledetta notte a Centocelle.

L’idea mi fa sbuffare e tutti i commensali si voltano a guardarmi incuriositi.

«Oh, cara! Quanto mi dispiace!», esclama Lady Charlotte con uno sguardo contrito, sicura di aver compreso il motivo del mio turbamento. «Immagino che per te sia distruttivo vedere William così».

«Ehmm, sì». Annuisco prontamente, sperando di togliermi dall’impaccio. I miei genitori non ne sembrano molto convinti, ma Lady Charlotte si affretta ad aggiungere: «Purtroppo non potrà venire al ballo. Dovrai fare tutto da sola».

«Il ballo?», dico rizzandomi a sedere. Che storia è mai questa?

Lei mi guarda come se fossi stupida. «Certo, il ballo. William non te l’aveva detto? Ho organizzato un party per festeggiare il matrimonio e introdurti alla nobiltà inglese».

Ora su questo avrei piuttosto da ridire. Primo, chi indice più balli? Non siamo mica nel Seicento! Secondo, cosa diavolo me ne frega di essere introdotta alla nobiltà inglese?

La guardo a bocca aperta senza sapere bene cosa dire e lei ne approfitta per darmi il colpo di grazia. «Il ballo sarà in maschera, ovviamente».

«Ah», mi limito a dire, poi tento l’impossibile. «E non si potrebbe spostare visto che William sta male?», accenno.

La vedo trasalire. «No, certo che no!» Si porta una mano al petto e beve un lungo sorso d’acqua.

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