Simoni Marcello - Girolamo Svampa 03 - 2019 - La prigione della monaca senza volto by Simoni Marcello

Simoni Marcello - Girolamo Svampa 03 - 2019 - La prigione della monaca senza volto by Simoni Marcello

autore:Simoni Marcello [Simoni Marcello]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788858430446
Google: 2v-EDwAAQBAJ
editore: Einaudi
pubblicato: 2019-02-04T23:00:00+00:00


45.

Il nasone ricurvo che spuntava da dietro la colonna stava cosí immobile che per un attimo lo Svampa dubitò appartenesse alla maschera indossata da una persona viva. Poi, quando ormai l’inquisitore si trovava a pochi passi di distanza, lo vide descrivere un semicerchio alla guisa di un’arma che gli veniva rivolta contro. E insieme al naso poté distinguere dei lineamenti di cuoio brunito che rappresentavano una faccia di uccello.

Sempre piú curioso di sapere chi fosse, fra’ Girolamo continuò ad avanzare con la canna della pistola puntata verso l’alto, memore dei due crocesignati appostati all’esterno del portale. Chiunque fosse lo spione, si disse, non poteva scappare.

Quasi avesse intuito quel pensiero, l’uomo-corvo arretrò in un frusciare di vesti e, lasciandosi alle spalle il nartece, scattò a grandi falcate verso il lato sinistro della navata.

Lo Svampa si gettò all’inseguimento. – Fermatevi! – intimò, mentre lo sconosciuto sgusciava agilissimo tra panche e candelabri. C’era qualcosa di familiare in quelle movenze, uno slancio animalesco che per un istante riportò l’inquisitore nelle vie assolate di Napoli. Era proprio lui, rifletté sgomento. Lui, l’individuo che gli era sfuggito per un soffio la scorsa estate. Lo stesso individuo che aveva manipolato una giovane donna ammalata d’odio e d’amore, scatenando la paura del diavolo per le vie della Roma giubilare. E adesso era lí, a Milano. Come un incubo che prendeva sostanza.

No!, esclamò dentro di sé fra’ Girolamo, sempre piú lontano dalla preda ammantata di scuro. Non poteva essere la stessa persona. Non aveva senso. Non c’era una ragione che fosse una per giustificare la sua presenza nella grigia città dei navigli. A meno che…

Si fermò col fiato corto, tendendo il braccio in avanti per prendere la mira. Non era un tiratore provetto ma sapeva come si sparava a un uomo. L’aveva già fatto, in passato, e se costretto non avrebbe certo esitato.

Nel frattempo il Doctor Corvus aveva raggiunto il fondo della navatella e indugiava con una mano appoggiata a una parete. Lo stava osservando, quasi burlesco.

– Togliete la maschera! – gli ordinò lo Svampa.

L’altro, per tutta risposta, disegnò un inchino e sparí.

– Si è insinuato dietro una tenda! – risuonò la voce concitata di Capiferro dall’altra parte del colonnato.

L’inquisitore raggiunse quindi il punto in cui la spia aveva fatto perdere le proprie tracce, scostò un pesante panno di broccato e trovò un uscio collegato a un chiostro esterno. – Maledetto! – digrignò tra i denti, cercando con rapide occhiate l’uomo-corvo.

Lo individuò quasi subito, intento a correre sotto uno dei due loggiati che si sviluppavano perpendicolarmente al corpo della chiesa.

Il fuggiasco sembrava avere un piano preciso. E infatti, non appena si accorse di avere l’inseguitore di nuovo alle calcagna, sbucò dall’ombra delle arcate e proseguí sull’erba verso un albero di tasso dalla chioma cosí folta da nascondere parte del muro che separava il chiostro dalla strada.

Vedendo l’uomo-corvo tuffarsi sotto le fronde, lo Svampa si precipitò in quella direzione per restarci di stucco.

Dietro l’albero, ben nascosta, c’era una scala.

Fece appena in tempo a vedere un lembo di abito scuro scivolare oltre la sommità che iniziò a inerpicarsi il piú in fretta possibile.



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